TERRORE AI CAMPI ELISI

Mario Fabbroni
I servizi di sicurezza francesi lo avevano schedato con la fiche S riservata ai sospetti radicalizzati che rappresentano una potenziale minaccia per la sicurezza dello Stato. Eppure l'uomo, forse un 31enne nato ad Argenteuil in Val-d'Oise, è stato ad un soffio dal provocare una strage proprio nel cuore turistico di Parigi, sugli Champs-Elysées già teatro ad aprile di un'aggressione terroristica contro le forze dell'ordine.
Alla guida di un'auto, l'attentatore ha affiancato e superato un furgone della polizia, provando a speronarlo: la vettura ha preso fuoco, probabilmente doveva addirittura esplodere visto che a bordo sono state poi ritrovate due bombole di gas oltre ad un Kalashnikhov, una pistola e diversi proiettili. Immediata la reazione delle forze dell'ordine. La zona che separa la Torre Eiffel dall'Arco di Trionfo è stata chiusa tra scene di panico dei turisti, chiusa pure la stazione metro di Champs-Elysées-Clémenceau. Nell'auto in fiamme, il corpo senza vita del terrorista. Secondo altre fonti (che citano un presunto ritrovamento di una carta d'identità all'interno dell'auto), l'uomo sarebbe originario di Gennevilliers, nel Hauts-de-Seine. Un giornalista di Liberation che si trovava sugli Champs Elysées al momento dei fatti, Eric Favereau, racconta: «Erano circa le 15.45. Una colonna di camionette della gendarmerie proviene da l'Etoile e prende gli Champs-Elysées, io sono in scooter. Vanno un po' più velocemente di me e, arrivati 300 metri prima della rotonda del Grand-Palais, vedo questa colonna ferma con un veicolo che sembra bloccarle, un po' di traverso. Alcuni gendarmi escono dai veicoli. A quel punto vedo un'implosione nell'abitacolo del veicolo fermo, con un getto di fiamma che è uscito fuori. I gendarmi si precipitano nel loro camion per prendere gli strumenti e rompono i vetri dell'auto. Un motociclista li aiuta. Riescono ad aprire l'auto, che è ancora in fiamme. Tirano fuori un uomo e lo mettono a terra, mentre altri utilizzano gli estintori». Subito dopo è stata avviata un'imponente operazione di sminamento.
Si tratta del primo attentato dell'éra Macron, fortunatamente senza coinvolgimento di vittime civili e neppure di poliziotti. Ma la tensione si è alzata a livello di allarme rosso. «Ancora una volta le forze di sicurezza in Francia sono state colpite con questo tentativo di attentato sugli Champs-Elysées», ha detto il ministro dell'Interno, Gérard Collomb, aggiungendo che bisogna «fare presto» a varare la nuova legge antiterrorismo promessa dal neo-presidente che da poche ore gode anche della maggioranza assoluta nell'Assemblea Nazionale.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Giugno 2017, 05:00