Riecco Dybalandia la Juventus risorge

Riecco Dybalandia la Juventus risorge
Timothy Ormezzano
TORINO - La Juve è sempre più Dybalandia. Ieri l'argentino si è abbattuto come uno tsunami sul Sassuolo, griffando il 3-1. «Reagire così dopo Barcellona era importante», twitta Allegri. Alla sua centesima in bianconero (52 gol all'attivo), la Joya ha firmato un'altra tripletta d'autore, dopo quella al Genoa: sinistro a giro al 16', puntonata tra sei avversari al 49', dopo il provvisorio 2-1 di Politano, e punizione pennellata al 63'.
«Paulo è sulla strada per diventare il più forte del mondo», è l'investitura di Allegri. E vai di nuovi inevitabili paragoni con Messi, respinti dal diretto interessato: «Lionel ha vinto cinque Palloni d'Oro, io voglio essere me stesso: Paulo».
Zero gol con l'Argentina, appena uno nelle trasferte di Champions, ma in Italia Dybala è praticamente illegale. Una Joya per gli occhi e per la Juve, che non segnava 13 gol in 4 giornate dal 1959-60. E ora sotto con Fiorentina (mercoledì) e Toro (sabato) all'Allianz Stadium. «Dybala è al livello di Ibra, Mbappé e Neymar», conferma Matuidi, uno che, Allegri dixit, «sta zitto e corre». Da quando hai il numero dieci, Paulo segna come un vero nove: 10 gol in 6 uscite stagionali, di cui ben 8 in A, 3 in meno dello score complessivo dell'ultimo campionato.
Il suo sorriso è inversamente proporzionale al broncio di Higuain, al momento del cambio di nuovo infuriato, questa volta con se stesso. Il Pipita è apparso in ulteriore calo, come la sua media-gol precipitata dallo 0,58 a partita dell'anno scorso all'attuale 0,33.
«Non c'è alcun caso, Higuain si sta mettendo a disposizione di Dybala, tornerà decisivo», assicura Allegri, che se la prende con la squadra, colpevole di aver staccato la spina sul 2-0 risvegliando il Sassuolo e provocando i suoi urlacci. Il tecnico rivolge infine un pensiero ad Andrea Agnelli («Una persona perbene che io stimo molto: gli siamo vicini»), che nei prossimi giorni saprà se il tribunale della Figc avrà accolto o meno la richiesta di due anni e mezzo di squalifica (più 50 mila euro di multa) per avere, secondo l'accusa, consentito il bagarinaggio favorendo le infiltrazioni mafiose nella curva juventina.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Settembre 2017, 05:00