Preoccupa anche il lago di Bracciano

Preoccupa anche il lago di Bracciano
Claudio Fabretti
L'avvio di estate lascia l'Italia senz'acqua. Già provata dalle anomalie climatiche che nella prima parte del 2017 hanno provocato danni alle coltivazioni e agli allevamenti per quasi un miliardo di euro, la penisola deve affrontare una nuova emergenza-siccità. Da Nord a Sud, le regioni italiane stanno facendo i conti con l'anticiclone e con il vento torrido che soffia dal deserto algerino-tunisino. E così, dopo un inverno poco piovoso, in cui anche la neve ha tardato a manifestarsi, le risorse idriche sono in grave sofferenza. Con conseguenti pericoli per i raccolti, il bestiame e la vita quotidiana.
La siccità riguarda, in particolare, «i bacini idrografici padano e delle Alpi orientali, nonché il lago di Bracciano nel Lazio e la Sardegna», secondo quanto riferito con una nota dal ministero dell'Ambiente. «La situazione - spiega il comunicato - viene monitorata costantemente dagli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici, istituiti nel luglio 2016 dal ministero dell'Ambiente». Si sta prosciugando soprattutto il Po in Piemonte: - 65% rispetto al valore medio stagionale. «Sul bacino del Po - sottolinea il ministero - i valori di portata, dopo un modesto aumento dovuto a precipitazioni della scorsa settimana, sono nuovamente in calo, anche se tuttora non si registrano livelli idrometrici critici».
Emergenza anche per le province di Parma e Piacenza: il governo ha dichiarato lo stato d'emergenza e già stanziato otto milioni e 650mila euro per far fronte alla crisi. In Emilia Romagna il Po è in secca: letto quasi prosciugato, rive trasformate in spiagge per bagnanti improvvisati.
Coldiretti, che ha quantificato in un miliardo di euro i danni subiti finora dall'agricoltura, ha anche elaborato una mappa della crisi idrica regione per regione. «In Emilia - sottolinea il rapporto - in sofferenza tutte le colture dal pomodoro ai cereali ma anche gli ortaggi. In Lombardia stessa situazione: il caldo sta provocando un taglio fino al 20% della produzione di latte. In Sardegna l'assenza di piogge sta condizionando tutti i settori agricoli, con perdite nella produzione di oltre il 40%. In Sicilia la siccità è una realtà concreta, con gli invasi a secco e la necessità di anticipare l'inizio della stagione irrigua negli agrumeti». In Sicilia e Sardegna si va anche verso piani di razionamento, con l'uso predisposto a giorni alterni, o la chiusura del servizio in alcune fasce orarie.
Intanto non si allenta la morsa dell'afa. Caldo africano «fuori norma» e in aumento almeno fino all'inizio della prossima settimana, e niente pioggia - prevedono i meteorologi di Meteo.It - «l'intensa ondata di caldo africano in atto raggiungerà domani il suo apice, con temperature massime fino a 37-38 gradi, valori superiori alla norma anche di 8-10 gradi, con temperature percepite in alcune zone anche superiori a 40 gradi». Solo da domenica prime infiltrazioni di aria più fresca al Nord.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Giugno 2017, 05:00