Preoccupa anche il lago di Bracciano
L'avvio di estate lascia l'Italia senz'acqua. Già provata dalle anomalie climatiche che nella prima parte del 2017 hanno provocato danni alle coltivazioni e agli allevamenti per quasi un miliardo di euro, la penisola deve affrontare una nuova emergenza-siccità. Da Nord a Sud, le regioni italiane stanno facendo i conti con l'anticiclone e con il vento torrido che soffia dal deserto algerino-tunisino. E così, dopo un inverno poco piovoso, in cui anche la neve ha tardato a manifestarsi, le risorse idriche sono in grave sofferenza. Con conseguenti pericoli per i raccolti, il bestiame e la vita quotidiana.
La siccità riguarda, in particolare, «i bacini idrografici padano e delle Alpi orientali, nonché il lago di Bracciano nel Lazio e la Sardegna», secondo quanto riferito con una nota dal ministero dell'Ambiente. «La situazione - spiega il comunicato - viene monitorata costantemente dagli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici, istituiti nel luglio 2016 dal ministero dell'Ambiente». Si sta prosciugando soprattutto il Po in Piemonte: - 65% rispetto al valore medio stagionale. «Sul bacino del Po - sottolinea il ministero - i valori di portata, dopo un modesto aumento dovuto a precipitazioni della scorsa settimana, sono nuovamente in calo, anche se tuttora non si registrano livelli idrometrici critici».
Emergenza anche per le province di Parma e Piacenza: il governo ha dichiarato lo stato d'emergenza e già stanziato otto milioni e 650mila euro per far fronte alla crisi. In Emilia Romagna il Po è in secca: letto quasi prosciugato, rive trasformate in spiagge per bagnanti improvvisati.
Coldiretti, che ha quantificato in un miliardo di euro i danni subiti finora dall'agricoltura, ha anche elaborato una mappa della crisi idrica regione per regione. «In Emilia - sottolinea il rapporto - in sofferenza tutte le colture dal pomodoro ai cereali ma anche gli ortaggi. In Lombardia stessa situazione: il caldo sta provocando un taglio fino al 20% della produzione di latte. In Sardegna l'assenza di piogge sta condizionando tutti i settori agricoli, con perdite nella produzione di oltre il 40%. In Sicilia la siccità è una realtà concreta, con gli invasi a secco e la necessità di anticipare l'inizio della stagione irrigua negli agrumeti». In Sicilia e Sardegna si va anche verso piani di razionamento, con l'uso predisposto a giorni alterni, o la chiusura del servizio in alcune fasce orarie.
Intanto non si allenta la morsa dell'afa. Caldo africano «fuori norma» e in aumento almeno fino all'inizio della prossima settimana, e niente pioggia - prevedono i meteorologi di Meteo.It - «l'intensa ondata di caldo africano in atto raggiungerà domani il suo apice, con temperature massime fino a 37-38 gradi, valori superiori alla norma anche di 8-10 gradi, con temperature percepite in alcune zone anche superiori a 40 gradi». Solo da domenica prime infiltrazioni di aria più fresca al Nord.
riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Giugno 2017, 05:00