MURO CONTRO MURO

Valeria Arnaldi
Un blitz della Guardia Civil che ha portato all'arresto di quattordici persone, dieci delle quali alti funzionari, incluso il braccio destro del vicepresidente. Sequestrati dieci milioni di schede per il voto e altro materiale elettorale. Confermato il blocco delle finanze al Governo di Barcellona. Linea dura quella adottata ieri da Madrid per impedire l'organizzazione del referendum sull'indipendenza della Catalogna, indetto per il primo ottobre, contro il parere del Governo e anche della Corte Costituzionale. E netta è stata la reazione: sono state migliaia le persone che sono scese spontaneamente in piazza, bloccando alcune strade di Barcellona, per contestare l'azione del Governo e difendere le istituzioni catalane nonché il diritto al voto per l'indipendenza.
Momenti di tensione e brevi tafferugli tra manifestanti e forze dell'ordine si sono verificati davanti a una sede del governo catalano, mentre gli agenti scortavano uno dei dirigenti arrestati. L'unità antisommossa della polizia ha preso posizione davanti alla sede del partito indipendentista Cup.
Il referendum è stato dichiarato «illegale» dal Governo e davanti alla sfida catalana che «non rispetta la legge», ha dichiarato il premier spagnolo Mariano Rajoy, «logicamente lo Stato deve reagire». E ancora: «Non c'è nessuno stato democratico nel mondo che accetti quello che stanno facendo queste persone erano state avvisate, sapevano che il referendum non poteva essere celebrato perché si tratta di liquidare la sovranità nazionale e il diritto che hanno tutti gli spagnoli di decidere cosa vogliono per il loro paese». Calde le reazioni politiche. Il presidente catalano Carles Puigdemont ha denunciato «l'atteggiamento totalitario» del Governo: «Il governo spagnolo ha superato la linea rossa».
Per il sindaco di Barcellona l'accaduto è «uno scandalo democratico». Tuona Pablo Iglesias di Podemos: «È una vergogna, in Spagna tornano a esserci i detenuti politici». Non sono mancate reazioni internazionali. «Penso che sia una questione interna alla Spagna, spero non abbia evoluzioni preoccupanti», ha commentato il premier Paolo Gentiloni da New York dove partecipa all'Assemblea generale dell'Onu. «Totale solidarietà ai 14 cittadini arrestati in Catalogna dal governo spagnolo per motivi politici, per impedire un libero referendum - per il segretario della Lega, Matteo Salvini - I poteri forti usano ogni mezzo per bloccare il cambiamento, come contro la Lega. Vergogna!».
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Settembre 2017, 05:00