Muore per il morbillo un bimbo leucemico

Valeria Arnaldi
«Complicanze polmonari e cerebrali da morbillo». Questa la causa della morte, ieri, di un bambino di sei anni che si trovava al reparto di rianimazione dell'ospedale San Gerardo di Monza. Il piccolo era affetto da leucemia. Per questo era stato ricoverato il 15 marzo scorso. A contagiarlo, secondo l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera che ha dato la notizia del decesso, sarebbero stati i fratelli maggiori che non erano stati vaccinati. E la conferma in tal senso arriva pure da fonti ospedaliere, secondo le quali, la famiglia avrebbe preferito non vaccinare i due figli più grandi, nonostante il minore, a causa della malattia, avesse un sistema immunitario compromesso e fosse impossibilitato ad essere vaccinato, dunque non potesse difendersi da eventuali infezioni. La notizia ha riacceso il dibattito sui vaccini. «La storia di questo piccolo affetto da leucemia - ha spiegato Gallera - è l'esempio di come la cosiddetta immunità di gregge' sia fondamentale per la protezione di coloro che, per la loro malattia o per lo stato di trattamento in cui si trovano, non sono protetti, anche quando fossero vaccinati dal morbillo così come da altre malattie infettive».
A intervenire in merito al drammatico caso è stata anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin: «È dolorosissimo commentare la morte del bimbo di 6 anni a Monza che si sarebbe probabilmente salvato dalla leucemia ma che il morbillo ha ucciso perché essendo malato non poteva essere vaccinato. Succede, come dice la scienza, quando manca l' immunità di gregge. Non serve aggiungere parole, bisogna rispettare la medicina e le verità scientifiche per fare il bene dei nostri figli. Sono vicina ai genitori e al loro immenso dolore». Intanto, si va verso l'alleggerimento, specie per le sanzioni, del provvedimento sull'obbligatorietà dei vaccini, di cui ieri è iniziato l'iter in commissione Sanità in Senato. La prima modifica, su cui tutti sarebbero d'accordo, è la cancellazione del rischio di perdita della patria potestà. Concordi anche sulla diminuzione delle multe, purché, ribadisce la Lorenzin, «non vengano sminuite».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Giugno 2017, 05:00