Migranti, guerra Italia-Austria

L'Austria continua a mostrare i muscoli sul fronte dell'accoglienza ai migranti. Il ministro degli Interni Sobotka ha affermato che Vienna «è in grado di realizzare controlli severi con i soldati» e che «se il numero dei migranti illegali aumentasse ancora, è pronta a chiudere il confine del Brennero nel giro di 24 ore». Sobotka ha anche lanciato accuse alle organizzazioni che salvano i migranti in mare, chiedendo lo stop di quella che definisce «cooperazione fra sedicenti soccorritori e la mafia dei trafficanti». La forzatura austriaca fa sbottare anche il solitamente cauto vice ministro agli Esteri Mario Giro, che definisce surreali le minacce di chiusura del valico e intima a Vienna di «abbassare i toni» perché non si possono mettere a rischio i rapporti tra gli Stati a causa di «polemiche pre-elettorali». In Austria, in effetti si voterà il 15 ottobre e lo stesso presidente austriaco Alexander Van der Bellen, preoccupato per il botta e risposta tra Vienna e Roma, riconosce che i tempi della campagna elettorale «non si prestano a discussioni pacate, tantomeno a soluzioni». Lo stesso vice ministro Giro ha comunque ribadito che l'Italia non ha «nessuna intenzione di compiere mosse unilaterali», il che vuol dire che non verranno concessi 200.000 visti temporanei per consentire ai migranti che approdano sulle coste italiane di circolare in Europa. Intanto la presidente della Camera Laura Boldrini sollecita il Parlamento ad approvare la legge sullo ius soli entro fine legislatura. «E' giusto. E' necessario». Anche il segretario del Pd Matteo Renzi ritiene l'approvazione del testo un dovere ma concorda con la decisione del governo di «non mettere la fiducia» e di rimandare la discussione all'autunno. Per il leader della Lega Matteo Salvini, invece, lo ius soli «è finito».(A.Sev.)
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Luglio 2017, 05:00