Margherita Ossoli

La crescita dell'Eurozona riparte, l'occupazione risale e Mario Draghi pensa a una riduzione del quantitative easing nei prossimi mesi. Il governatore della Bce, infatti, ha sottolineato come dall'inizio del programma di acquisto di titoli pubblici da parte della Banca centrale europea (gennaio 2015), il Prodotto interno lordo dell''eurozona è cresciuto del 3,6% e l'occupazione di «oltre 4 milioni». È giunto il tempo, dunque, di preparare la strada a una possibile nuova riduzione degli acquisti di debito che potrebbe essere annunciata in autunno e avviata con il nuovo anno. Il ritmo degli acquisti di titoli, da gennaio in poi, potrebbe scendere dai 60 miliardi attuali a 40 miliardi. Un modo anche per venire incontro alle richieste della Bundesbank, che da tempo sottolinea che con la ripresa mantenere il Qe invariato aumenterebbe lo stimolo monetario. Draghi comunque è ottimista sul futuro anche se invita alla prudenza e attende i dati sull'inflazione che a maggio è scesa nuovamente all'1,4% contro l'obiettivo di Francoforte prossimo al 2%.
Fra i paesi dell'eurozona, l'Italia è quella che ancora arranca di più, ma fa ben sperare il nuovo dato istat che dà in crescita, nel mese di giugno, la fiducia di consumatori e imprese.
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Giugno 2017, 05:00