Il premio nascita di 800 euro una tantum va concesso a tutte le madri, anche quelle
In sostanza, spiega il giudice milanese Silvia Ravazzoni, non può essere l'Inps a escludere l'una o l'altra categoria di stranieri, e l'Istituto dovrà eliminare «la condotta discriminatoria attraverso l'estensione del beneficio assistenziale »a tutte le future madri regolarmente presenti in Italia che ne facciano domanda e che si trovino nelle condizione giuridico-fattuali« previste dalla legge 232 del 2016.
«Non è quindi neppure necessario, come avevano fatto invece altri giudici, fare riferimento a quelle norme comunitarie che prevedono la parità di trattamento per i titolari di permesso unico lavoro - commentano i legali delle associazioni che hanno presentato ricorso - in questo caso è proprio la legge nazionale istitutiva a prevedere il beneficio con la massima ampiezza, persino senza alcun limite di reddito».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Dicembre 2017, 05:01
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