Il capitano Ultimo rompe il silenzio e, stanco delle accuse che gli sono piovute

Il capitano Ultimo rompe il silenzio e, stanco delle accuse che gli sono piovute addosso nell'inchiesta Consip, decide di rispondere. L'ufficiale, tramite il suo avvocato Francesco Romito, dice basta «alle gravissime accuse infondate mosse nei miei confronti» e si dice pronto ad un confronto pubblico per poter «esercitare i diritti di difesa e di informazione al cittadino». L'obiettivo è «dissipare ogni dubbio rispetto a paventate minacce alle istituzioni ed altre azioni eversive» cui hanno fatto riferimento «diversi parlamentari, il presidente del Pd, il ministro della Difesa e infine il premier». Duro Gentiloni: «Basta screditare le istituzioni».
Il colonnello dei Carabinieri Sergio De Caprio è stato chiamato in causa dal pm di Modena, Lucia Musti che ha definito lui e il maggiore Giampaolo Scafarto, due esagitati, spregiudicati, come presi da un delirio di onnipotenza. Oggi intanto è previsto un vertice alla procura di Roma tra i magistrati titolari del fascicolo su Consip proprio per esaminare le accuse ai carabinieri del procuratore di Modena.
Anche il Csm tornerà oggi sulla vicenda esaminando l'eventuale trasferimento d'ufficio di Woodcock per incompatibilità ambientale. Le contestazioni riguardano in particolare la competenza ad indagare della Dda, di cui Woodcock fa parte, anche quando era evidente che la camorra non c'entrava.(A.Sev.)
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Settembre 2017, 05:00