«È tempo che Charlie vada con gli angeli»

Mario Landi
«È tempo che vada e che stia con gli angeli». Si è arreso Chris, padre di Charlie Gard, il bambino affetto da una rara malattia degenerativa diventato oggetto di una battaglia legale sul suo mantenimento in vita. Secondo il genitore, troppo tempo è stato perso nelle aule di tribunale per cercare cure sperimentali: «Charlie non vivrà fino al suo primo compleanno, che è tra due settimane - ha aggiunto Chris Gard in lacrime davanti all'Alta Corte -. Siamo così addolorati per non essere riusciti a salvarti», ha concluso alzanso gli occhi verso il cielo. Ludienza davanti all'Alta Corte di Londra si è aperta in modo drammatico, con la madre del piccolo impetrita mentre il loro legale Grant Armstrong pronunciava queste parole: «Il trattamento sperimentale proposto da un team internazionale non può ora offrire possibilità di successo. Per questo i genitori ritirano la richiesta di modificare la sentenza originale della Corte, che autorizzava il Great Ormond Street Hospital a staccare le macchine che tengono in vita il bimbo». Sindrome genetica da deperimento mitocondriale, questo il nome della malattia genetica diagnosticata otto settimane dopo la nascita. «Volevamo solo dargli una chance di vivere», ha detto la mamma in lacrime. Chance che oramai non c'è più.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Luglio 2017, 05:00