Casa di Montecarlo acquistata con i soldi di società offshore

Richiesta di rinvio a giudizio e processo in vista per l'ex presidente della Camera, Gianfranco Fini, su cui pende la pesante accusa di riciclaggio. Il procuratore aggiunto della Dda Michele Prestipino e il pubblico ministero Barbara Sargenti, entrambi titolari del fascicolo, hanno chiesto lo stesso provvedimento e per il medesimo capo d'accusa, anche nei confronti della compagna dell'ex leader di An, Elisabetta Tulliani, del fratello di quest'ultima, Giancarlo, e del padre Sergio. L'inchiesta ruota attorno al giro d'affari messo in piedi dall'imprenditore Francesco Corallo, da molti definito il re delle slot e anch'esso destinatario di una richiesta di rinvio a giudizio. Operazioni finanziarie tra le quali spiccava anche la compravendita di un'appartamento di Montecarlo, lasciato in eredità da una contessa al partito Alleanza Nazionale, che Giancarlo Tulliani avrebbe acquistato con i soldi di Francesco Corallo attraverso la creazione di due società off-shore, la Printemps e la Timara: una spesa di poco superiore ai 300mila euro nel 2008 quando la cessione dell'immobile nel 2015 fruttò un milione e 360mila dollari. Un'operazione di compravendita che lo stesso Gianfranco Fini avrebbe autorizzato senza sapere che l'acquirente fosse suo cognato. Non solo, lo stesso aveva raccontato agli investigatori di essere completamente all'oscuro in merito ai presunti legami finanziari esistenti tra il re delle slot e la famiglia Tulliani. Una difesa che, però, non ha convinto gli inquirenti.

Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Gennaio 2018, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA