Brindisi col Rosatellum

Alessandra Severini
Il Rosatellum 2.0 passa alla Camera. Dopo le tre fiducie votate a larga maggioranza, nel voto finale a scrutinio segreto la legge ha incassato 375 voti a favore e 215 contrari. Sulla carta il vasto schieramento che sostiene il Rosatellum poteva contare su 441 voti, oltre il 70 per cento dei componenti della Camera. Franchi tiratori dunque ce ne sono stati, ma non in grado di fermare il via libera alla legge. Il Rosatellum 2.0 prevede un sistema elettorale misto, dalla forte impronta proporzionale. È prevista una soglia di ingresso del 3% per le singole liste mentre per le coalizioni sale al 10%.
Appena è giunta la notizia dell'approvazione, i militanti 5 stelle, riuniti davanti a Montecitorio per tutta la giornata, hanno iniziato a fischiare e gridare: «Ladri, Fuori dal Parlamento». Nell'attesa di un possibile intervento di Beppe Grillo, giunto a Roma già dal mattino,ma che poi ha disertato, si sono alternati sul palco i big del M5s. «La nuova legge truffa non vi salverà, vinceremo noi», ha detto il candidato premier del Movimento, Luigi Di Maio. «Noi siamo come una goccia che distrugge la roccia, non molliamo», ha urlato Di Battista tra gli applausi. Molto critica con il governo è anche Mdp: «Questa è una pagina nera della storia del nostro Parlamento ha detto il coordinatore Roberto Speranza - È evidente che l'approvazione della legge più importante con la fiducia scalfisce la qualità della nostra democrazia».
Il Pd invece difende la legge e il premier Gentiloni, preoccupato dal clima già incandescente da campagna elettorale, avverte: «Non è il tempo dell'irresponsabilità, al di là di ogni comprensibile tensione politica dobbiamo mettere al primo posto l'Italia».
Per chi non condivide il nuovo sistema di voto c'è ancora il passaggio in Senato dove i numeri, nonostante l'apporto del centrodestra, sono a rischio quando si vota a scrutinio segreto. Per questo non è escluso un nuovo voto di fiducia. Governo e maggioranza hanno intenzione di seguire un iter accelerato così da portare il testo in aula a Palazzo Madama intorno al 20 ottobre e approvarlo prima delle elezioni siciliane del 5 novembre. L'approvazione della legge ai primi del mese prossimo aprirebbe la strada allo scioglimento delle Camere entro l'anno e le elezioni potrebbero tenersi già ad inizio marzo.
La polemica politica è stata resa ancora più aspra dall'approvazione della norma ribattezzata salva-Verdini, che consente agli italiani residenti in Italia di potersi candidare in una ripartizione delle circoscrizioni estere. Norma di cui potrebbe usufruire, appunto, il leader di Ala. In realtà, nel caso di condanna, Denis Verdini sarebbe comunque incandidabile sia in Italia che all'Estero per effetto delle norme sull'ineleggibilità dei condannati.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Ottobre 2017, 05:00