Berlino, l'ultradestra si spacca

«Dobbiamo essere onesti sul fatto che esiste un conflitto riguardante i contenuti all'interno dell'Afd, non dobbiamo sostenere che non esiste». Così Frauke Petry, ieri, «dopo una lunga riflessione», ma soprattutto a poche ore dall'esito elettorale, ha annunciato a sorpresa di non voler entrare a far parte del nuovo gruppo parlamentare del partito. Già in mattinata aveva criticato il copresidente Alexander Gauland per le parole espresse successivamente all'annuncio dei primi risultati elettorali, in cui prometteva di «dare la caccia a Frau Merkel».
«Questa è la retorica, credo - ha detto Petry - di cui ho parlato, che gli elettori civili non considerano costruttiva». Affermazioni che portano in primo piano un problema di solidità interna al partito, poi ribadito da Gauland. Il leader di Afd, ha detto che «non può escludere» che il suo partito possa scindersi a seguito dell'annuncio da parte di Petry di non entrare nel gruppo parlamentare di Afd: «Non posso escludere che qualcuno la segua nell'avventura politica».
Intanto, rimane l'incognita del governo. Martin Schulz ha ribadito che la Spd sarà all'opposizione. La Cancelliera Angela Merkel fa prove di di dialogo con Fdp e Verdi. «È importante - sottolinea la Merkel - un governo stabile. Ho preso nota delle parole dell'Spd, ma i colloqui devono continuare, questo è anche il parere della presidenza». Il futuro di una possibile coalizione appare roseo alla Cancelliera che si dice «molto ottimista» in tal senso. «Ci sono dei colloqui in corso, non faccio anticipazioni, ma avranno successo».
E dopo la perdita di consenso registrata alle urne, nonostante la vittoria, ora si pensa ai voti persi, che la Merkel ha affermato di voler assolutamente riconquistare «attraverso una buona politica. (V.Arn.)
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Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Settembre 2017, 05:01