Alla figlia di Riina niente bonus bebè

Anita Sacconi
Aveva presentato richiesta per un sussidio dopo la nascita del figlio. Ma prima sono arrivati due no dal Comune di Corleone, poi il terzo no dall'Inps: Lucia Riina, figlia del boss Salvatore, non avrà il bonus bebè destinato alle famiglie povere. La più piccola dei quattro fratelli Riina aveva avanzato istanza al Comune (sciolto qualche mese fa per infiltrazioni mafiose) per ottenere l'assegno (una tantum) di mille euro dato dalla Regione Siciliana, a chi nell'isola mette al mondo un figlio e ha un reddito al limite dell'indigenza. Dopo un primo rigetto per un vizio di forma, a reiterare la richiesta è stato Vincenzo Bellomo, il marito di Lucia. Ma di nuovo niente da fare a causa del ritardo con cui era stata presentata l'istanza. Quindi il tentativo, ancora una volta fallito, con l'Inps, che eroga un assegno mensile per i primi 3 anni di vita del bambino alle famiglie sotto i 25mila euro Isee.
La figlia 37enne di Riina, che dipinge e vende i suoi quadri su internet, vive a Corleone dal 93, dove è tornata dopo l'arresto del padre, il 15 gennaio di quell'anno. Quattro anni fa in un'intervista alla televisione della Svizzera francese fece divampare le polemiche. L'ultimogenita del boss si disse «dispiaciuta» per le vittime, ma «onorata e felice» di portare il cognome di suo padre. Le famiglie delle vittime di mafia insorsero e da quel momento Lucia tornò nell'ombra, prima di questa bizzarra richiesta. Un'ostentazione di normalità che mal si concilia con quanto sosteneva il padre in una conversazione intercettata in carcere: «Se recupero un terzo di quello che ho, sono sempre ricco».
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Giugno 2017, 05:00