L'EMERGENZA

L'EMERGENZA
Simona Romanò
Basta profughi. Milano si ribella e il Pd si domanda perché non sono rispettate le quote locali. Ad alzare la voce, replicando anche ai suoi colleghi di partito, è l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino, ieri sulla sua pagina Facebook: «Benedetti amici democratici e compagni che mi chiedete di fissare quote in città sull'immigrazione, perché questa richiesta non la indirizzate, come faccio io, al ministro dell'Interno Marco Minniti? Forse non si può farsi sentire col proprio governo?». Per Majorino è una pretesa «sacrosanta visto tutto quello che Milano ha fatto e farà, mentre tanti Comuni milanesi e lombardi sono ancora a zero».
La polemica esplode con forza quando in città si è toccato il record di seimila migranti ospitati, fra i centri della primissima accoglienza (Cas) e quelli della cosiddetta seconda accoglienza (Sprar): una galassia di persone fra richiedenti asilo, rifugiati, minori soli e senzatetto stranieri. Sono proprio quest'ultimi, circa 1600 a far schizzare il numero degli ospiti complessivi: si tratta di immigrati ai quali è stato negato lo status di rifugiato, ma ciò nonostante non hanno lasciato Milano. Si ritrovano per strada e trovano ogni notte un letto nelle strutture dedicate agli homeless, gestite dal Comune, da via Saponaro a via Aldini. Uomini e donne che ormai vivono nel limbo e per loro non si vede un futuro. Lo scorso maggio Palazzo Marino aveva trovato mille posti in più, ma non bastano e andando avanti di questo passo si dovrà pensare a una tendopoli all'ex Cie di via Corelli.
Riparte quindi l'emergenza profughi con nuove sfaccettature: sono lontani i giorni degli arrivi incessanti, delle immagini di forte impatto in Centrale, dove le persone si ammassavano. Ma il problema permane, altrettanto drammatico. «Dobbiamo mobilitarci per raddoppiare i posti della seconda accoglienza o sarà caos», denuncia Alberto Sinigallia presidente della Fondazione Arca, in prima linea all'hub di via Sammartini. «Il rischio è un'escalation di senza fissa dimora».
Intanto, il Comune ha pianificato le attività di volontariato dei richiedenti asilo: saranno impegnati dalla pulizia dei parchi alla cancellazione dei graffiti.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Luglio 2017, 05:00