L'ultimo capo indiano legato a Little Big Horn

Mario FabbroniIl prozio, White Man Runs Him, era stato scout del generale Custer. E l'allora bambino Joe Medicine Crow pendeva dalle sue labbra quando ascoltava le storie della leggendaria battaglia di Little Big Horn. Forse anche per questo ha interpretato con fierezza il ruolo di ultimo pellerossa. Ieri infatti l'ultimo capo guerriero della tribù dei Crow del Montana ha chiuso gli occhi per sempre. Aveva 102 anni. «Stargli vicino era come stringere la mano al diciannovesimo secolo», ha detto Herman Viola, curatore emerito del museo degli indiani-americani alla Smithsonian Institution di Washington. Non a caso, nel 2009, il presidente Barack Obama aveva insignito Joe Medicine della Medaglia Presidenziale della Libertà, la più alta onorificenza civile: «La sua vita non riflette solo lo spirito guerriero dei Crow, ma anche gli ideali più alti dell'America».Medicine era stato cresciuto dal nonno Yellowtail per diventare un grande capo. Un addestramento durissimo, come correre a piedi nudi nella neve. Per diventare un capo infatti la tradizione degli indiani afferma che è necessario superare quattro prove che includono rubare un cavallo, strappare un'arma a un nemico e combattere con un nemico caduto senza però ucciderlo. Crow mise in pratica i 4 dogmi nei campi di battaglia d'Europa e fu l'ultimo della sua tribù a riuscirci. Con una penna gialla nascosta nell'elmetto, combattè corpo a corpo con un soldato tedesco a cui poi risparmiò la vita e liberò un branco di 50 cavalli da una stalla nazista cantando un canzone tradizionale Crow mentre gli animali fuggivano. Ora è il suo spirito a correre nelle praterie di Manitù. riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Aprile 2016, 01:51