Grecia, partono i profughi

Valeria ArnaldiPerlopiù uomini (pachistani, 130) e afgani (42). Ha preso il via, ieri, il piano Ue di rientro dei profughi illegali, firmato lo scorso 18 marzo con Ankara. Sono 136 le persone che sono state imbarcate a Lesbo per raggiungere la Turchia. Tra loro, una donna e due siriani che, secondo quanto affermato dalle autorità, avrebbero deciso volontariamente di tornare in Turchia. Altre 55 persone - dieci le donne - invece sono state imbarcate a Chios. Entro domani potrebbero essere 750 gli illegali complessivamente costretti a lasciare le isole dell'Egeo. L'accordo prevede che la Turchia riprenda sia migranti, sia rifugiati. La Ue, in cambio, ospiterà migliaia di rifugiati siriani provenienti in modo legale dalla Turchia e darà al Paese 6 miliardi di aiuti, oltre ad accelerare l'eliminazione del visto per i viaggiatori turchi e favorire i progressi nei negoziati per l'adesione della Turchia all'Unione. Ma il piano scontenta le Ong, secondo le quali, è stata una «giornata nera». Alcune decine di attivisti hanno organizzato una manifestazione a Chios per contestare il rimpatrio. Netta la posizione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan: «Mentre i Paesi occidentali bloccano l'ingresso dei rifugiati con barriere di filo spinato, la Turchia ne ha salvati 100 mila solo nel mar Egeo e non li rimanda indietro». Intanto, in Germania sono arrivati i primi rifugiati siriani. Resteranno in un centro di accoglienza nei pressi di Göttingen, per due settimane circa, prima di essere trasferiti nei vari Comuni della Bassa Sassonia. riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Aprile 2016, 01:52