Chiara, che vive a Verona ed è tirocinante presso il polo chirurgico Confortini, riferisce di aver ricevuto ieri due telefonate dal ministro degli esteri Angelino Alfano. «Al ministro - aggiunge - ho chiesto che gli organi e i tessuti di Luca possano essere donati e lui mi ha assicurato di aver già inoltrato la sollecitazione a Madrid. Conoscendo l'ambiente medico temo però che sarà difficile». Con la richiesta di donare gli organi Chiara vuole lanciare un messaggio preciso. «Lo dico sempre in ospedale ai parenti - racconta -, donare gli organi significa dare al proprio congiunto la possibilità di continuare a vivere in qualcuno che di quegli organi ha bisogno».
Piange Chiara nel ricordare il fratello. «Io e Luca avevamo solo due anni di differenza, abbiamo sempre fatto tutto insieme anche se io adesso lavoro a Verona e lui nel Padovano.
Nonostante la distanza eravamo sempre in contatto. Andavamo a fare la spesa insieme e insieme avevamo progettato il viaggio di lui e Marta a Barcellona». Tra i ricordi che affiorano, quello del giorno della laurea. «L'aveva tanto desiderata e dopo cinque anni esatti l'aveva conseguita brillantemente - spiega -. Era intelligente, bravo, sarebbe stato un papà perfetto. Non aveva mai dato nessuna preoccupazione ai nostri genitori».
Ultimo aggiornamento: Sabato 19 Agosto 2017, 15:04
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