Zingaretti e il 'patto per il Lazio' con Renzi:
"In arrivo un miliardo per le opere pubbliche"

Zingaretti e il 'patto per il Lazio' con Renzi: "In arrivo un miliardo per le opere pubbliche"

di Franco Pasqualetti, Lorena Loiacono
Ci accoglie nel suo studio con la sua proverbiale positività. Arredi minimal e una scrivania dove spiccano le foto con le due figlie e un piccolo portafortuna (un cornetto rosso fuoco: anche la fortuna serve per governare bene...). Il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, parla senza filtri: dal patto per il Lazio appena siglato con Renzi agli sviluppi per Sanità, lavoro, mobilità, infrastrutture.

Tempo di elezioni, che ne pensa del candidato Pd, Roberto Giachetti?
«Con lui ho un bellissimo rapporto. Ha il vantaggio di conoscere bene Roma e la sua macchina amministrativa ma anche quello di essersi costruito, in questi anni, un profilo da militante».

Ha firmato un'intesa con Renzi per fondi da 1,4 miliardi di euro, è una strategia in vista delle amministrative?
«L'intesa era già prevista e ora è arrivata. In qualunque momento l'avessimo firmata, qualcuno avrebbe detto che sotto c'era una strategia legata al candidato o al possibile vincitore. Semplicemente stiamo lavorando per il bene del Lazio e di Roma».

Il patto con Renzi ha fatto gridare allo scandalo i Grillini. In particolare la Raggi lo ha visto come un complotto per favorire Giachetti...
«Questo è il loro punto debole: solo critiche e poche proposte, così è troppo facile. Governare è un'altra cosa».

Che rapporto ha con Renzi?
«Non sono un renziano, è chiaro: abbiamo profili diversi e storie diverse alle spalle. Ma c'è una grande lealtà e stima e ora siamo uniti nell'impegno di ricostruire il Paese».

A proposito di ricostruire, Standard & Poor's ha promosso l'operato della Regione...
«Sicuramente possiamo dire che il Lazio sta uscendo dal tunnel e per me è una grande soddisfazione. La Regione, da pecora nera d'Italia, sta diventando un modello da seguire».

Qual è il risultato più evidente?
«I benefici che arrivano alle persone. Lo vediamo dal contatto con la gente: penso, ad esempio, ai pendolari del Lazio: con 27 nuovi treni stiamo migliorando il loro modo di viaggiare».

L'incubo dei pendolari è la Roma-Lido.
«Ancora per poco: investiremo 180 milioni per rifare la tratta. Inoltre c'è una gara per la Roma-Viterbo che rappresenta un collegamento strategico per la Regione partendo dal centro di Roma, da piazza del Popolo, e arrivando fino a Viterbo. E con il nuovo contratto con Tpl rivedremo anche le linee periferiche. E' questa la vera percezione del cambiamento: più risorse e meno sprechi».

Cambiare ed evitare gli sprechi, anche per i tanti fondi mai utilizzati come l'ex articolo 20?
«Quella legge del 98, che stanzia fondi per l'edilizia sanitaria, veniva sfruttata solo per metà: il Lazio ha usufruito solo del 51% delle risorse, la Lombardia è arrivata invece al 90%. Fondi mai sfruttati: e questo è solo un esempio di come è stata amministrata questa Regione negli ultimi 20 anni, una situazione da cui stiamo uscendo portando avanti una rivoluzione».

La rivoluzione nella sanità è già partita?
«Sì, con la ristrutturazione di 12 pronto soccorsi per il Giubileo, ad esempio, ma anche con le case della salute già aperte e le prossime 6 entro fine anno e con i 18 poliambulatori aperti anche nel fine settimana. Sono servizi per i cittadini, sul territorio».

I consultori?
«Arrivano fondi per potenziarli così come per le assunzioni di medici non obiettori: vogliamo far rispettare la legge 194, spesso impossibile da applicare, e siamo i primi a sperimentare questo cambiamento in Italia».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Maggio 2016, 10:23
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