Omicidio con l'ombrello, Doina Matei:
"Pregherò sulla tomba di Vanessa"

Omicidio con l'ombrello, Doina Matei: "Pregherò sulla tomba di Vanessa"

di Tomaso Borzomì
Capelli raccolti a coda di cavallo, camice bianco, sguardo intimidito e un po’ diffidente. Doina Matei si presenta così, in una pausa del suo lavoro in un ristorante veneziano, dove presta servizio in regime di semilibertà. Alle 23, ogni sera, deve tornare in carcere. In quel carcere femminile della Giudecca dove ha scontato finora 9 dei 16 anni di condanna per aver ucciso, il 26 aprile 2007, la 23enne Vanessa Russo con la punta di un ombrello durante una lite in metropolitana a Roma. 
 


Lo sguardo baldanzoso e allegro delle foto in facebook, scattate a Venezia e pubblicate da pochi giorni in un profilo sotto pseudonimo, sembra appartenere a qualcun altro. Un gesto che ha sollevato un mare di polemiche. «Non ho nulla da dire, preferisco non rilasciare alcuna dichiarazione, si è già scritto tanto su di me e l'ho letto. È meglio stare zitta», dice. Poi gli occhi le si velano di lacrime quando ricorda quanto accaduto nove anni fa.  «Quando la pena sarà conclusa - fa sapere - vorrò andare al cimitero di Roma sulla tomba di Vanessa».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Aprile 2016, 09:22
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