Tomas Milian, l'alter ego Quinto: "Io e lui eravamo come due fratelli"

Tomas Milian, l'alter ego Quinto: "Io e lui eravamo come due fratelli"

di Lorena Loiacono
Non era un divo del cinema, per lui era semplicemente Tomase. Così veniva chiamato Tomas Milian da quello che, praticamente, è stato il suo alter ego per una vita: Quinto Gambi.

Un amico vero, innanzitutto, di quelli con cui si ride tanto, tantissimo, ma si impara anche di più. E la loro amicizia, quella nata come un colpo di fulmine tra Tomas e Quinto, è stata così: sincera e istruttiva. Sincera perché con un tipo come Quinto, romano doc nato e cresciuto nella sua Shangai (al secolo Tor Marancia), è difficile giocare d'astuzia. Istruttiva perché Tomas Milian, nato a L'Avana, ha imparato proprio da Quinto quel modo di gesticolare, camminare e esprimersi tipici di un romanaccio di borgata.

«Er Monnezza infatti era proprio il mio soprannome - spiega Quinto - mi ci chiamava mamma perché, da piccolo, non volevo mai buttare la spazzatura». Un personaggio vero, che quando parla del suo vecchio amico Tomas sorride e ogni tanto ha ancora gli occhi lucidi. «Ci somigliavano tantissimo - ricorda - capelli lunghi e faccia da schiaffi. Quante ne abbiamo fatte insieme...». Dai set dei western, i due hanno deciso di continuare a lavorare insieme: Tomas metteva il volto e Quinto quella parlata inconfondibile. E così sono nati film come Se sei vivo spara, Delitto sull'autostrada, Squadra antifurto e Squadra antiscippo. Per tante generazioni resteranno immortali, tutti e due. 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Marzo 2017, 09:18
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