Tasse locali, da Letta a Renzi stangata
da 7 miliardi. I romani i più tartassati

Tasse locali, da Letta a Renzi stangata da 7 miliardi. I romani i più tartassati
Imu, Tasi, addizionale comunale Irpef, addizionale regionale Irpef, Tari. È lunga la lista delle tasse locali che, in questi ultimi anni, hanno appesantito il carico fiscale che grava sulle tasse degli italiani.

Secondo i dati elaborati dalla Uil, tra 2013 e 2015, prima sotto il governo Letta e poi sotto quello Renzi, l’aumento dei balzelli locali è stato complessivamente di 7 miliardi di euro, da 42 a 49 miliardi, pari al 16,7% in più. Un andamento che cozza con la politica di riduzione delle tasse portata avanti dal governo e che dovrebbe cominciare ad invertire la rotta forse a partire da quest’anno, con l’abolizione della Tasi sulla prima casa, misura simbolo della scorsa legge di stabilità.

La famiglia tipo italiana che abita in un appartamento di 80 metri quadrati e possiede anche un altro immobile (un magazzino o un’altra piccola abitazione) ha pagato in media lo scorso anno 1.969 euro solo di tributi dovuti al proprio Comune o alla propria Regione. Rispetto a due anni prima, l’incremento in termini assoluti è stato di 308 euro. In particolare, per l’Imu/Tasi pagata sul secondo immobile, l’esborso medio è stato di 937 euro (+72 euro in 2 anni), con punte di 1.386 euro a Roma, 1.220 a Milano e 1.154 a Bologna. Per la Tasi sulla prima casa l’esborso medio è stato di 191 euro medi pro capite.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Marzo 2016, 09:16
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