«Spero solo che le due persone che erano al volante delle automobili passate nel momento cruciale, siano donne - sottolinea - A quel punto potrei giustificarle, perché potevano avere paura. Comunque si sarebbero potute fermare un pò più avanti, chiuse all'interno, e chiamare le forze dell'ordine. Ma se sono due maschi no, non meritano attenuanti. Non sei un uomo se non intervieni in questi casi». Non ci siamo fermati, spiega Edoardo Paraninfi, «perché sembrava una litigata tra fidanzati, una scenata di gelosia dopo una serata passata insieme. Sicuramente non ci è parsa una situazione pesante. A Testaccio ho assistito a scene decisamente peggiori, risse e inseguimenti con coltelli in pugno. Ma questa no. Né io né la mia ragazza l'abbiamo vista come una situazione di pericolo».
«Credevo la cosa fosse risolta lì - aggiunge - Invece quando mi sono svegliato, l'indomani mattina, mia madre mi ha detto che aveva sentito al telegiornale di una ragazza ammazzata in via della Magliana, della macchina a fuoco.
E ho ricollegato tutto». «Alle 12,40 sono andato di corsa alla stazione di Ponte Galeria, dicendo che avevo assistito alla discussione in strada - conclude - Da lì sono venuti i poliziotti a portarmi in Questura, sono stato ascoltato dal magistrato e dagli investigatori».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Giugno 2016, 11:52
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