Vincenzo, il 'bravo ragazzo' killer per gelosia.
Le amiche di Sara: "Gentile ma ossessivo"

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Ora tutti dicono che Vincenzo «era un bravo ragazzo». Lo dicono le zie di Sara, che hanno il compito di sorreggere la madre della ragazza uccisa, Tina, distrutta dall'orrenda fine della figlia. Lo dicono i vicini di casa della famiglia Paduano che oggi è blindata da un dolore che è anche sgomento per un figlio, un fratello, un nipote capace di tanto orrore.

Qui nel dedalo di case di una via isolata sulla Salaria nessuno poteva immaginare cosa Vincenzo avesse in mente. Come la gelosia poteva architettare e trascinare «un bravo ragazzo» - dicono - a bruciare viva una ragazza di 22 anni, la sua ex ragazza. «Ci conosciamo tutti da una vita. Il nonno di Vincenzo ha costruito molte delle palazzine qui in zona. È davvero un'ottima famiglia», dicono gli abitanti della strada in cui abitava Vincenzo Paduano. «Conosco Vincenzo da quando è nato - racconta un'anziana - quando stamattina ho sentito la notizia in televisione ho pianto. Non riesco a spiegarmi perché l'abbia fatto e immagino soltanto il dolore che stanno provando in questo momento i genitori».

 
 


A far visita alla famiglia Paduano, i due genitori di Vincenzo, impiegati, e la sorella più piccola, anche il parroco di zona. «La nonna, viene sempre in chiesa - spiega il sacerdote - Quella donna ha già sofferto tanto, un dolore così grande non ci voleva proprio». Il nonno di Vincenzo è morto tre mesi fa ed era di origine campane. Ma Vincenzo, vigilantes «per la necessità di un lavoro», era anche altro. «Gentile sì ma ossessivo», dice un'amica di Sara, «Sissi» come amava chiamarla chi le voleva bene.

Sono loro, le amiche, a raccontare agli investigatori diversi episodi che portano alla luce alcuni atteggiamenti violenti di Vincenzo anche durante il fidanzamento con Sara. Alcuni mesi fa, al culmine di una lite - hanno ricordato - «il ragazzo ebbe uno scatto d'ira nei confronti della fidanzata che decise comunque di non sporgere denuncia per non creare problemi». «Era geloso - hanno detto -, a volte si presentava a sorpresa all'uscita dalle lezioni di danza».

Il nick su Facebook è un programma, Vince MC Ojons. E qui su FB Vincenzo sembra un altro da ciò che appare sui post della pagina di Sara, tutta cuori, amiche e solarità. Lì, nei post di Sara sorride abbracciato a lei, mette un like ad un ingenuo «Ti amo anche oggi». Qui, sulla sua pagina, Vincenzo posta le frasi abrasive dei Poeti del Trullo («Lo sento. In me. Qualcosa non va. C'ho 'na passione sbajata. Malata. A vorte me dico »Dài, passerà. Ma ormai la speranza l'ho abbandonata«) e si raffigura come una pecora nera in mezzo a quelle bianche.

L'ultima foto è quella del »Disperato«, il quadro di Gustave Courbet, il ritratto di un volto allucinato.
Le amiche di Sara intanto listano a lutto i loro social per la loro amica di 22 anni morta nel modo più crudele. »Nessuna parola..Che possa spiegare più di quello che ho dentro..Ciao Sissi«, scrive Sole.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Maggio 2016, 21:15
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