Sara, quelli che hanno visto senza aiutarla:
"Non avevamo capito che fosse così grave"
A parlare così, in Questura, è un ragazzo di 20 anni, tra gli ultimi a vedere Sara Di Pietrantonio ancora viva, ma in pericolo. «Non ci siamo resi conto della gravità della situazione, pensavamo fosse solo un'animata discussione» - spiega il giovane - «Solo il giorno dopo, quando ho visto i miei amici per giocare a calcetto, abbiamo saputo della notizia e lì abbiamo realizzato che si trattava della stessa ragazza».
Secondo gli inquirenti, Sara poteva essere salvata. La ragazza avrebbe chiesto aiuto più volte agli automobilisti che percorrevano via della Magliana, mentre l'ex fidanzato Vincenzo Paduano cospargeva lei e la sua auto di benzina, prima di appiccare il fuoco. A rendere una testimonianza molto simile un altro giovane, un 18enne che stava riaccompagnando a casa la fidanzata: «Stavamo rientrando dal mare e abbiamo visto questi due ragazzi discutere animatamente, poi sono rimasto sotto casa della mia ragazza per fumare una sigaretta e me ne sono andato. Quando sono tornato indietro ho visto l'auto bruciata ma non ho collegato le due cose e sono andato a dormire. Ho realizzato tutto il giorno dopo, quando mia madre mi ha raccontato della morte della ragazza».
Paduano, 27enne guardia giurata, oggi dovrà comparire davanti al gip per la convalida dell'arresto. Oggi il pm ordinerà la disposizione dell'autopsia per capire le cause della morte di Sara. Gli inquirenti vogliono infatti capire se la ragazza sia morta per le gravi ustioni riportate o se fosse stata già uccisa per strangolamento prima che l'ex fidanzato la bruciasse. Oggi l'università di Roma Tre, che Sara frequentava, ha sospeso le lezioni per un minuto di raccoglimento in memoria della giovane vita spezzata in modo così barbaro. Il rettore, Mario Panizza, ha espresso solidarietà alla famiglia, ai colleghi e agli amici di Sara.
Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Maggio 2016, 15:34
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