L'autunno caldo degli studenti romani:
via alle prime occupazioni e autogestioni

L'autunno caldo degli studenti romani: ​via alle prime occupazioni e autogestioni

di Lorena Loiacono
È tempo di occupare. A Roma si dà il via alla stagione delle proteste studentesche. Da un lato i ragazzi che, come in un rituale che si ripete ogni anno, si lanciano nelle occupazioni dei locali delle scuole e dall'altro i docenti, i dirigenti e i genitori che rispediscono al mittente i tentativi di mobilitazione più estrema.





Le agitazioni dilagano dal Centro alla periferia ma, almeno fino ad oggi, hanno lasciato fuori i licei storici, da sempre legati alla contestazione studentesca. Le scuole in cui i ragazzi hanno deciso di occupare, finora, sono il liceo classico Socrate e il Machiavelli, il Leon Battista Alberti e il Ruiz, il liceo Cannizzaro e lo scientifico Nomentano. Bocciati invece i tentativi di occupazione lanciati da alcuni gruppi di studenti del liceo classico Orazio, dove proprio per ieri mattina era stata indetta un'assemblea straordinaria, del Giuseppe Peano e del liceo scientifico Primo Levi. E l'occupazione allora spacca in due le scuole coinvolte: se in 3 istituti la protesta è stata respinta, ci sono anche le opposizioni da parte dei genitori.

Al Socrate, alla Garbatella, infatti, i professori sono scesi in prima linea per «condannare la scelta degli studenti di interrompere con l'occupazione dell'istituto la didattica curricolare ed extracurricolare».



Stessa posizione un gruppo di 22 genitori che in una lettera aperta ha dichiarato: «Non è in discussione l'esercizio dello spirito critico e della partecipazione civile. Anzi, sono i benvenuti. Intendiamo però dissociarci in modo fermo dal carattere autolesionista della sospensione dell'attività didattica. Rileviamo inoltre l'arbitrarietà che impone ad alcuni le conseguenze della scelta di altri».



I ragazzi però sono decisi ad andare avanti, almeno fino a fine settimana, e organizzano corsi di approfondimento sia sulla riforma scolastica sia sugli attentati terroristici di Parigi: «I docenti sono i benvenuti – spiega Silvia, tra i rappresentanti di istituto – vogliamo che la nostra protesta, come ogni anno, abbia un valore. A chi ci accusa di utilizzare forme di protesta e slogan del passato rispondiamo che anche gli errori della politica sono sempre gli stessi». E allora si avanti. Oggi infatti potrebbe essere la volta delle scuole della zona di Bravetta. Ad annunciarlo la Rete degli studenti romani medi: «Domani (oggi, ndr) – spiega il portavoce Aron Vinci - partiranno le mobilitazioni nelle scuole di Bravetta e cioè al Malpighi, Volta e Montale». In agitazione, però, anche Virgilio, Tasso, Cavour e Mamiani: gli istituti storici, quindi, sono pronti alla mobilitazione.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Novembre 2015, 09:24
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