Rifiuti, Luigi Palumbo nuovo commissario straordinario: dovrà gestire l'emergenza

Rifiuti, Luigi Palumbo nuovo commissario straordinario: dovrà gestire l'emergenza

di Lorena Loiacono
Malagrotta non si può fermare. Sembra non esserci alternativa, infatti, al conferimento dei rifiuti negli impianti di Cerroni. La gestione degli impianti di Malagrotta (e non della discarica, «che è e rimarrà chiusa», afferma Ama), d'ora in poi, sarà nelle mani del nuovo commissario speciale. 

Il nome, Luigi Palumbo, è stato reso noto dal prefetto Paola Basilone e sarà impegnato nella gestione straordinaria del Consorzio Colari e della Società E. Giovi srl, entrambe di proprietà di Manlio Cerroni ed entrambe raggiunte da interdittiva antimafia: «In tempi rapidi ha assicurato Basilone - grazie ad una efficace collaborazione interistituzionale, si è intervenuti con tempestività per garantire il normale processo di trattamento dei materiali post consumo della Capitale». In questo modo infatti, grazia alla presenza del commissario, l'Ama potrà pagare le fatture in scadenza ad Aprile e potrà effettuare il pieno conferimento dei rifiuti negli impianti di Cerroni. 

Come richiesto dall'ordinanza firmata dalla sindaca Raggi, di fronte alle criticità degli impianti Ama che di fatto, ancora una volta, confermano la necessità per Roma di far lavorare la struttura di Malagrotta, nonostante la chiusura della discarica voluta dall'ex sindaco Marino nell'autunno 2013.

Dai suoi due Tmb, insieme ai due di Ama, dipende infatti il trattamento di buona parte della spazzatura di Roma, Fiumicino, Ciampino e della Città del Vaticano. La sindaca ha quindi ordinato ad Ama di andare avanti con i conferimenti negli impianti di Malagrotta richiedendo al consorzio Colari e alla società E. Giovi di assicurare piena operatività dei citati impianti Tmb accettando le quantità richiesta da Ama: circa 1500 tonnellate giornaliere. Un'ordinanza che durerà 6 mesi, nonostante l'interdittiva antimafia.

Ed è qui che si inserisce la nomina del nuovo commissario speciale per Malagrotta, una sorta di figura di garanzia di fronte all'antimafia. Il problema infatti è sorto dopo la conferma, da parte del Consiglio di Stato, dell'interdittiva antimafia adottata nel 2014 nei confronti del consorzio Colari: l'Ama infatti, in quanto azienda pubblica, non avrebbe più potuto pagare il servizio alla Colari e così si sarebbero fermate tutte le attività. Mandando definitivamente in tilt il decoro in città, decisamente già al collasso.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Aprile 2017, 10:12
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