Primarie, la Dalla Chiesa dice no.
Idea Pivetti, ma Marchini resta in pole

Primarie, la Dalla Chiesa dice no. Idea Pivetti, ma Marchini resta in pole

di Franco Pasqualetti
Il candidato sindaco di Roma sta creando delle autentiche deflagrazioni interne alle coalizioni. Scontri, veleni, spaccature: un tutti contro tutti che, finora, ha prodotto una serie di boatos e nessuna certezza. Se il Pd è già in corsa con le primarie - incognita Marino a parte, ovviamente - il centrodestra sta vivendo una guerra interna sul nome da mettere in campo.

Berlusconi - tramontata l’ipotesi Bertolaso - ha in mente Alfio Marchini: l’imprenditore conosce Roma, ha una mentalità “smart”, un progetto avviato dal 2013 (quando iniziò la sua avventura politica) ed è un vincente per indole. Berlusconi al vertice di lunedì con Salvini e la Meloni è stato categorico: «Con lui trionfiamo». Ma se Salvini potrebbe avallare questa candidatura, Giorgia Meloni ha puntato i piedi: «Non lo appoggiamo».
Il motivo? Candidare Rita Dalla Chiesa. Un nome lanciato ai microfoni del Tg1 serale a sorpresa martedì e smentito dall’ex conduttrice di Forum 9 ore dopo: «Non me la sento - ha detto - ne avevamo discusso davanti a un caffè con Giorgia (Meloni, ndr). Io sono rimasta piacevolmente colpita dal suo affetto, dalla sua stima, dall'insistenza con la quale me l'ha chiesto, però le ho anche detto guarda io non credo di essere pronta». Ma questo modo di comunicare non è piaciuto a Salvini che, irritato, ha declinato la sua presenza al vertice con Berlusconi previsto per ieri (e poi rinviato a domani).

Tra il leader del carroccio e la Meloni è gelo totale. Una rottura che potrebbe aprire un nuovo scenario: una corsa a due (Lega e Berlusconi) per le Comunali. Senza Fratelli d’Italia. Le ipotesi sono due: o Alfio Marchini («Nome spendibile», il commento di Salvini) o, a sorpresa, Irene Pivetti («Mi piace», il giudizio del leader leghista). L’ex presidente della Camera piace molto a Salvini e non dispiace al Cavaliere. Al momento, comunque, è stallo. Almeno fino a domani, quando Berlusconi tenterà di ricomporre una coalizione ridotta a puzzle.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Febbraio 2016, 08:52
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