Ncc senza targhe e ronde in hotel: tassisti a caccia dei noleggiatori di fuori Roma -Guarda

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di Lorena Loiacono
La guerriglia urbana c’è stata, quella forte ed eclatante, fatta di fumogeni, slogan, tensione e scontri tra tirapugni e braccia destre alzate, esplosa sotto gli occhi di tutti. E poi però ce n’è stata anche un’altra, una guerra più silenziosa, combattuta sotto la cenere e che crea ancora più tensione rispetto alla guerriglia in strada. E ieri, a Roma, era questa l’atmosfera che si respirava, la percezione che avevano i romani e chi, ogni giorno, guarda la città cogliendone i particolari: la tensione infatti era evidente anche lontano dai palazzi del potere, lontano dagli slogan urlati sotto le finestre di Montecitorio o da quelli divampati davanti alla sede del Pd. In che modo? C’erano troppe auto scure, ieri a Roma, eleganti e tirate a lucido, senza etichette a contraddistinguerle come Ncc. Difficile pensare che non lo fossero. Più probabile immaginare che qualcuno, arrivando da fuori Roma soprattutto, volesse continuare a lavorare senza farsi notare. Da chi? Dai tassisti in protesta che fin dal primo giorno hanno presidiato gli aeroporti per non far arrivare auto con autisti privati. Non sono mancate le scaramucce, nei giorni passati, con gli Ncc in circolazione in centro, nelle vie dello shopping così come nell’andirivieni dalla stazione Termini o da Tiburtina: abusivi e non, tutti spaventati dall’idea di scontrarsi con l’opposizione dei tassisti a Roma.





Ma ieri la scintilla poteva divampare ancora più forte: le auto riconoscibili sono state oggetto di lanci di arance.
Meglio evitare provocazioni, meglio togliere etichette distintive. Anche perché di abusivi, in giro, ce ne sono parecchi. E non è un caso, allora, che gruppetti di persone ieri mattina presidiavano gli ingressi di hotel e alberghi, dal Rione Monti fino a piazza di Spagna. Erano lì, a discutere tra loro e, forse, anche a controllare che nessuno dei clienti aspettasse l’arrivo di un autista privato. Non sarebbe la prima volta infatti che i tassisti in protesta, per assicurarsi che nessuno prenda il loro posto, presidiano i punti nevralgici bloccando gli Ncc. Fanno infatti parte di questa agitazione durissima, quella che va avanti da 7 giorni ormai, i picchetti dei tassisti negli scali aeroportuali o alle stazioni per evitare che i clienti prendano altre auto. Ieri gruppetti più numerosi erano a presidio degli alberghi. La tensione ormai è ovunque, esplosiva per tutte le categorie coinvolte.


 
 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Febbraio 2017, 20:56
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