Morto in scooter al Circo Massimo, la perizia:
"L'incidente fu provocato dal bus"

Morto in scooter al Circo Massimo, la perizia: ​"L'incidente fu provocato dal bus"

di Davide Manlio Ruffolo


Nell'indagine sulla morte del 31enne, Simone Vizzarro, investito l'11 gennaio da un autobus al Circo Massimo, spunta una nuova ipotesi investigativa che, se confermata, potrebbe inguaiare il conducente del mezzo pubblico.





Da una prima analisi delle consulenze, disposte dalla Procura di Roma, gli inquirenti sarebbero arrivati ad ipotizzare che a provocare la caduta del motorino guidato dal giovane, contrariamente a quanto emerso nell'immediatezza del fatto, sarebbe stato proprio l'urto del bus. Lo stesso mezzo, come si evince dalla relazione, avrebbe continuato la sua corsa finendo per travolgere il corpo del ragazzo.



A riprova di ciò anche le rilevazioni dei vigili urbani che, accorsi sul luogo del terribile schianto, hanno trovato la ruota posteriore dello scooter completamente bloccata. Una circostanza che, assieme ad altre rilevate, suggerirebbe che il motociclo sia stato agganciato, trascinato e, in ultimo, schiacciato dal bus. La prima ricostruzione, invece, ipotizzava che la caduta fosse stata causata dal coinvolgimento di un terzo veicolo.



Tesi, questa, che era sembrata debole già dopo le audizioni dei primi testimoni in cui veniva negata la presenza di altri veicoli, oltre al bus e al motorino di Vizzarro, coinvolti. Così le indagini, per chiarire la dinamica dell'incidente, hanno portato all'apertura di un fascicolo in cui sono ipotizzati i reati di omicidio colposo e di omissione di soccorso ed è stata disposta l'autopsia del giovane. Poi, nel tentativo di fare chiarezza sulla dinamica dell'incidente, il pubblico ministero Roberta Capponi ha ordinato l'acquisizione dei filmati delle videocamere di sicurezza della zona. Nel frattempo l'autista Atac, davanti agli inquirenti, si è difeso affermando «non pensavo di essere stato io».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Febbraio 2016, 09:20
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