Marco D'Amore, da Gomorra a American Buffalo
in napoletano: “Chiamatemi O' Professore”

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di Emiliana Costa
«Ho chiuso l’ultima serie di Gomorra da dead man walking, ora mi ritrovate in versione o’ Professore».

A parlare è Marco D’Amore, il Ciro Di Marzio della serie Sky che, smessi i panni dell’eroe maledetto, sarà in scena al Teatro Piccolo Eliseo di Roma fino al prossimo 23 ottobre con una versione riveduta e corretta, di cui ha anche curato la regia, di American Buffalo, l’opera del premio Pulitzer statunitense David Mamet, riscritta per l’occasione in napoletano.

«Si tratta di una commedia nera – spiega l’artista, che ieri è stato ospite a Leggo in veste di direttore per un giorno - Lo spettacolo racconta la storia di un fallimento annunciato, al quale è impossibile sottrarsi. Tre amici pianificano il colpo della vita, ma qualcosa andrà storto». Finora lo show ha registrato un grande successo di pubblico e critica. «Sono venuti tanti amici a vedermi, Silvio Orlando, Anna Foglietta, Alessio Boni. E anche il “boss di Gomorra” Fortunato Cerlino. Sta andando bene, ma la difficoltà in teatro è mantenere la tensione alta nel corso di tutte le repliche».

Il ricavato dell’anteprima dello show è stato devoluto interamente alle popolazioni colpite dal terremoto lo scorso 24 agosto. «Abbiamo raccolto 30mila euro, insieme alla compagnia di Sergio Rubini», racconta. A fine ottobre poi l’attore sarà sul set di Gomorra 3. «Ci aspettano oltre sette mesi di riprese. Ma credo che tra un anno tornerete a guardarci in tv. Ancora non so che fine farà il mio Ciro. Per tenerci sempre vivi, noi attori siamo gli ultimi del processo produttivo a leggere la trama».

D’Amore, che ha partecipato attivamente alla riunione di redazione, ha commentato le notizie del giorno. E sui talent culinari ha scherzato su: «Non riesco a guardare i programmi in cui non si fa altro che mangiare perché sono perennemente a dieta. Una volta devo essere magro per interpretare Ciro, un’altra volta per un personaggio malato, ma quando mi capiterà un bel chiattone?». Intanto, in attesa della nuova stagione di Gomorra, la fiction Sky spopola negli Stati Uniti. «Abbiamo ricevuto recensioni clamorose, anche dal New York Times e da Variety. È come se avessimo scavalcato serie cult americane come I Soprano».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Ottobre 2016, 13:02
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