Mafia Capitale, Diotallevi: "Carminati un bravo
ragazzo. Dubito che fu lui a cercare Alemanno"

Mafia Capitale, Diotallevi: "Carminati un bravo ragazzo. Dubito che fu lui a cercare Alemanno"
ROMA - Ernesto Diotallevi, indagato come referente di Cosa Nostra a Roma parla di Mafia Capitale: "Massimo Carminati? Dovrebbero dargli un premio, ha scoperchiato il vaso di Pandora. Non è certo lui il problema, sono i politici italiani il vero cancro di questo Paese. Non credo che uno come Carminati abbia cercato Alemanno, semmai è vero il contrario", afferma in un'intervista al Fatto Quotidiano.







"Per me Carminati è un bravo ragazzo. Intelligente, molto colto. Magari si esprime un po' così, è uno che ti può tranquillamente dire 'te strozzo, t'ammazzò, ma poi finisce lì", dichiara Diotallevi, secondo cui "è lo Stato stesso che crea la malavita. Uno va al Comune per una licenza e deve aspettare sei mesi. Lo sa quanto costa quel ritardo? Ecco perché si è costretti a oliare, solo per prendere quello che ci appartiene".



Diotallevi nega di essere un Boss. Nella telefonata intercettata in cui il figlio Leonardo gli chiede chi sia il boss di Roma, ottenendo la risposta 'tecnicamente sò io, materialmente Giovanni De Carlò, "stavamo scherzando. Tornavamo in macchina da Fiumicino. Lui per boss intendeva quello che se frega più donne di tutti", afferma. In merito al suo patrimonio, "è ereditato dalla zia di mia moglie, mi limito a gestirlo. Ma perchè mai dovrei mettere le mani in mezzo a 'sta monnezza? Io non ho mai incontrato Buzzi nè Odevaine, per capirci".
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Dicembre 2014, 10:34
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