Mafia Capitale, Alemanno non risponde
in aula: "Questo non è il mio processo"
di Davide Manlio Ruffolo
All'uscita dall'aula Alemanno ha tenuto a spiegare le ragioni del suo diniego. In primo luogo ha affermato che «questo non è il mio processo. Dimostrerò la mia innocenza e spiegherò qualsiasi cosa nel processo collegato dove sono imputato» poi ha puntualizzato: «è inutile ripetere le stesse testimonianze quindi, su suggerimento della mia difesa, ho fatto questa scelta che è stata accettata dal Tribunale». Subito dopo Alemanno ha raccontato che «oggi c'è una confusione di ruoli in tutti questi processi che è impressionante. Quando ci saranno le sentenze si vedrà che ci sono situazioni completamente diverse. Sicuramente c'è una macchina amministrativa che sfugge al controllo dei politici e quindi su questo bisogna fare la massima attenzione perché la politica su questo può fare poco».
In ultimo, ripensando alla sua passata esperienza politica, ha raccontato: «Sicuramente dovevo privilegiare la macchina amministrativa, cioè anteporre la macchina amministrativa rispetto alle grandi emergenze. Appena sono arrivato in Campidoglio mi sono occupato del debito di 22 miliardi ereditato dall'amministrazione Veltroni e di quelle che erano le esigenze della città, mettendo in secondo piano il controllo sulla macchina amministrativa che doveva essere la priorità. Diciamo che mi sono avventurato in una durissima prova come quella di governare Roma con una macchina con il volante rotto e le ruote sgonfie qual è, purtroppo, la realtà amministrativa romana, malgrado tanti bravi lavoratori e dirigenti».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Giugno 2016, 09:38
© RIPRODUZIONE RISERVATA