Paura per Keita della Lazio, schianto contro un muro in Lamborghini: patente ritirata -Foto

Paura per Keita della Lazio, schianto contro un muro in Lamborghini: patente ritirata

di Silvia Mancinelli
Dopo l’infortunio al polpaccio e l’allontanamento forzato dai campi, ieri notte il giocatore della Lazio Keita Baldè Diao ha aggiunto un altro tassello ad un periodo per lui decisamente sfortunato. Di ritorno verso casa, dopo la serata trascorsa al concerto di Snoop Dogg insieme ai colleghi biancocelesti Ciani e Onazi, si è messo al volante della sua Lamborghini Gallardo gialla schiantandosi contro il viadotto di Corso Francia. Illeso per miracolo, ha danneggiato Ponte Flaminio mandando in tilt il traffico fino alle 7 di un lunedì mattina quanto mai offuscato dalla nebbia.





A provocare l’incidente, intorno alle 4,20, potrebbe esser stata infatti la scarsa visibilità in strada oltre, sembrerebbe, all’alta velocità. L’attaccante, classe 1995, si è schiantato contro il parapetto del ponte mentre guidava in direzione fuori Roma, diretto dall’Eur – dov’era stato per il concerto Snoop dogg – a Formello dove abita. Il bolide, che l’asso laziale poteva guidare avendo preso la patente poco più di un anno fa, è stato portato al deposito giudiziario, completamente distrutto. Keita, stravolto ma senza un graffio, è stato invece riaccompagnato a casa: per lui etilometro (0.34 il valore rilevato: patente ritirata perché un neopatentato non deve tassativamente bere).







Scatenati i commenti sui social network, a poche ore dall’incidente. Tanti gli inviti all’umiltà e ad un comportamento «più consono ad un atleta» espressi anche da molti tifosi della Lazio sulla pagina facebook del calciatore. «Non diventare come Balotelli», hanno scritto i più, «Prendi la bicicletta», «Lotito a pane e acqua li devi mettere». Sul posto per i rilievi gli agenti del Gruppo Cassia e di Parioli, impegnati fino al termine delle operazioni di pulizia del tratto di stratta interessato da parte dell’Ama. «Come al solito, quando avviene un incidente di notte, Roma si ferma – commenta Stefano Giannini, segretario del Sulpl -. D’altronde, se in ogni municipio c’è una sola pattuglia e due lavorano in uno stesso punto, due grandi quartieri restano scoperti. A quando le assunzioni?».



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Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Ottobre 2014, 08:59
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