IL GIUDICE HA ORDINATO AL COMUNE LA TRASCRIZIONE Quando Renato non ci sperava più, è arrivata la risoluzione del caso. In seguito agli articoli pubblicati sulla stampa, l'avvocato Daniela Camera, tramite l'associazione di consumatori Asso Consitalia, ha deciso di occuparsi gratuitamente del caso e procedere per volontaria giurisdizione. Si ricorre a questa formula in casi gravi in cui non ci sono due parti a scontrarsi, ma un giudice si pronuncia decidendo se far valere o meno un diritto.Il 16 maggio al Tribunale di Latina si è svolto il processo ed giudice, nei giorni seguenti, ha disposto che l'ufficiale di stato civile possa procedere alla trascrizione dell'atto di nascita di Emilio Maffia. L'atto è stato notificato al Comune di Latina che dovrebbe provvedere in circa quindici giorni alla trascrizione.
IL DIRITTO DI PATERNITA' PRIMA DI TUTTO Secondo quanto viene fuori dalla sentenza, l'atto di nascita rilasciato nelle Filippine alla presenza della mamma del bambino risulta legittimo e, per questo, sarebbe dovuto essere trascritto dal principio dal Comune di Latina. L'ente di Piazza del Popolo, invece, aveva in un primo momento negato la trascrizione senza fornire motivazioni e poi spiegato che non poteva essere trascritto perché in contrasto con l'ordinamento filippino che non prevede divorzio e - dunque - attribuirebbe la paternità al coniuge della madre. Smontate le motivazioni fornite: ogni volta che è possibile un ricongiungimento deve essere tutelato il figlio perché non essite norma superiore al diritto di paternità.
IN QUINDICI GIORNI EMILIO SARA' CITTADINO ITALIANO In quindici giorni circa, dunque, il Comune di Latina provvederà alla trascrizione dell'atto di nascita di Emilio che diventerà a tutti gli effetti cittadino italiano. E' già stata contattata la Croce Rossa che ha dato disponibilità per occuparsi gratuitamente del trasporto del bambino e della compagna di Renato dalle Filippine a Latina. Una volta varcato il confine italiano, il piccolo potrà finalmente curarsi gratuitamente e Renato dormire sonni tranquilli.
"MIO FIGLIO E' VIVO GRAZIE ALLA STAMPA" "E' solo grazie ai giornalisti - ha detto Renato - se il mio caso si è risolto.
Se non avessero acceso i riflettori su di me, l'avvocato non si sarebbe mai interessato della vicenda, il caso sarebbe caduto nell'oblio e mio figlio probabilmente sarebbe morto". Ma i giornalisti non sono gli unici eroi della storia. Gli stessi concittadini hanno contribuito, con le proprie competenze, ad aiutare Renato. In questo lasso di tempo sono state organizzate biciclettate in suo onore, raccolta fondi tramite salvadanai distribuiti nei bar, tavoli tecnici per fare ordine nelle difficili carte burocratiche. Si può dire, insomma, che Latina è la casa di Emilio prima ancora che Emilio la conosca.
Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Maggio 2016, 22:36
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