Maxi Emergenza da incidente chimico, la simulazione al Gemelli
È la simulazione/dimostrazione in scena mercoledì 28 e giovedì 29 settembre presso il Dipartimento di Emergenza a Accettazione e il Pronto Soccorso del Policlinico Gemelli. Si tratta di una simulazione di Maxi Emergenza/PEIMAF (Piano Emergenza Interno Massiccio Afflusso Feriti) organizzata dagli specialisti della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica e del Policlinico A. Gemelli nel quadro del Progetto cofinanziato dalla UE e intitolato EDEN (European End User Driven Demo for CBRNe), che ha come scopo quello di migliorare la risposta a incidenti CBRNe (chimici, biologici, radiologici, nucleari, esplosivi).
“È un’importante occasione”, anticipa il Prof. Daniele Gui, Docente di chirurgia generala all’Università Cattolica e responsabile della UOC Chirurgia d’Urgenza del Gemelli nonché Partner scientifico del Progetto, “per testare le potenzialità del nostro Policlinico, le risorse di cui disponiamo e come utilizzarle al meglio. Per questo, la sfida non è tanto quella di organizzare la simulazione di un evento, ma preparare il personale ad affrontarlo e gestirlo”.
LA SIMULAZIONE Alla presenza di più di cento invitati, provenienti anche da Paesi europei ed extra-europei, sono stati all’opera più di quaranta unità di personale sanitario nel soccorso di trenta vittime simulate.
La dimostrazione è durata tre ore ed è iniziata intorno alle ore 13.00 con l’allerta (anch’essa simulata) trasmessa al Policlinico Gemelli di un evento di Maxi Emergenza con pazienti che mostravano sintomi riconducibili a un incidente chimico civile.
Il Policlinico ha attivato il PEIMAF con la conseguente costituzione di unità di crisi e le attività conseguenti quali la rapida installazione di una tenda per la decontaminazione dei feriti e la speciale vestizione del personale ospedaliero per il rischio chimico.
Le vittime simulate, che hanno raggiunto il Pronto Soccorso del Gemelli sia a piedi (le meno gravi, come accade sempre negli incidenti reali) sia trasportate da otto autoambulanze, sono state raccolte nell’area predisposta per essere decontaminate.
Al termine di questa procedura, complessa e delicata oggetto di particolare attenzione nella simulazione, le vittime sono statetrattate nel Pronto Soccorso per la stabilizzazione della funzioni vitali nelle sale gialla e rossa, per i casi più gravi.
È seguita una discussione in aula su quanto è stato fattocon tutti i partecipanti in cui si sono stati analizzati i risultati della simulazione ed estratte le cosiddette “lezioni apprese”.
“Domani 29 settembre – spiega il professor Gui - testeremo anche gli strumenti di assistenza al soccorso frutto del Progetto EDEN. Tali strumenti saranno utilizzati dal personale che partecipa alla dimostrazione e che sarà poi chiamato a esprimere il proprio giudizio in merito”.
“Il Progetto EDEN – aggiunge il professor Gui – si concluderà a ottobre con un grande evento a Bruxelles che riunirà tutti i trentasei partner europei. In questa occasione, l’Università Cattolica disporrà di uno stand per presentare i propri risultati portati a termine in questi due anni di Progetto”.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Settembre 2016, 19:38
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