Mafia Capitale, le coop in crisi: oggi protestano
1000 dipendenti senza stipendio da mesi

Mafia Capitale, le coop in crisi: oggi protestano 1000 dipendenti senza stipendio da mesi

di Lorena Loiacono
Schiacciati dallo scandalo di Mafia Capitale, rischiano di perdere stipendi e lavoro. Un lavoro fatto di competenza e sacrifici: sono gli operatori sociali di Roma, impiegati nelle cooperative coinvolte nelle indagini, che oggi si vedono costretti a scioperare per rivendicare i loro diritti. Ed è la prima volta che la protesta si fa così dura. 

Si tratta infatti di oltre mille persone, impegnate nelle attività sociali della Cascina che racchiude in sé varie cooperative tra cui la Domus Caritatis, senza stipendio da mesi. L'ultima busta paga risale al mese di dicembre. Senza tredicesima, quindi, e senza gli stipendi più recenti. 

Oggi i lavoratori della Domus Caritatis e della Casa della Solidarietà incroceranno le braccia per riunirsi in sit-in davanti alla prefettura, in piazza Santi Apostoli dalle 10 alle 14, per chiedere un incontro al prefetto. Da un lato scatta l'allarme sicurezza per tutti i centri di accoglienza per i profughi che resteranno sprovvisti di personale per l'intera mattinata, dall'altro scatta l'allerta per un servizio che potrebbe fermarsi da un momento all'altro, in tutta Roma e per tutti i settori. Senza fondi né risorse dedicate. Un servizio, quello sociale, che rischia di restare schiacciato dallo scandalo di Mafia Capitale. E allora oggi resteranno fermi i servizi di accoglienza per profughi, quelli di ascolto psicologico e quelli di istruzione linguistica. Ma le cooperative sociali si occupano anche di malati, infermi, assistenza domiciliare e sostegno. 

«I lavoratori- spiega Mauro Mastropietri, segretario Fp Cgil Roma e Lazio – da mesi non hanno alcuna certezza sul regolare pagamento degli stipendi per il mancato versamento di circa 20 milioni di euro da parte di Roma Capitale per servizi già resi e attualmente in corso. Siamo stati informati dagli amministratori giudiziari del Gruppo La Cascina che l’amministrazione comunale ha previsto ulteriori tagli che, tra Centri Interculturali e Centri di assistenza abitativa temporanea, potrebbero portare al licenziamento di oltre 100 persone». 

Una situazione che sta degenerando, dunque. I sindacati hanno già incontrato i dipartimenti capitolini alle politiche sociali e alle politiche abitative, da cui hanno ricevuto rassicurazioni. Ma degli stipendi ancora niente. 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Febbraio 2016, 09:09
© RIPRODUZIONE RISERVATA