Cinecittà, gli studios compiono 80 anni e tornano allo Stato. Franceschini: "Ora il grande rilancio"

Cinecittà, gli studios compiono 80 anni e tornano allo Stato. Franceschini: "Ora il grande rilancio"

di Anita Sacconi
A 80 anni dalla sua nascita Cinecittà ritorna pubblica. L'assemblea pubblica dell'Istituto Luce-Cinecittà ha sottoscritto ieri l'atto di acquisizione degli Studios, che riporta lo storico complesso romano e le sue attività di produzione sotto la gestione pubblica.

Parte dunque il progetto di sviluppo e rilancio che il presidente e il consiglio di amministrazione hanno presentato al ministro di cultura Franceschini e all'approvazione del socio unico, il ministero dell'Economia. Disegno generale del progetto - spiegano dall'Istituto - è l'unificazione delle attività di Cinecittà Studios, legate alla gestione dei Teatri e alla produzione di opere audiovisive, con le attività storicamente coordinate dall'Istituto Luce.

«L'auspicio - viene sottolineato - è che in tempi brevi possa concorrere al maggior sviluppo del sito di Cinecittà anche la Rai con le sue Teche». Con l'acquisizione di Cinecittà Studios, Istituto Luce assume la gestione dei teatri di posa di Via Tuscolana, con le realizzazioni scenografiche, la produzione esecutiva e una varietà di servizi essenziali alla realizzazione di opere audiovisive filmiche, televisive, seriali e allo sviluppo dei nuovi media. Verranno gestite da Luce-Cinecittà anche le attività della Digital Factory, il polo digitale degli Studios, dalla post-produzione al restauro delle opere fino alla conservazione delle opere di produzioni terze. 

Ma anche tutte le attività che fanno capo all'Entertainment, dalle mostre agli eventi, le visite turistiche, il merchandising. Il progetto, viene ricordato, si inserisce nel quadro della nuova Legge Cinema e nel piano industriale è prevista anche la costruzione di almeno due nuovi grandi teatri di posa di 3mila metri quadri ciascuno pensati per soddisfare le richieste delle grandi produzioni. 

Tre gli assi strategici del piano di rilancio: valorizzazione culturale degli spazi, fino a un Erasmus con scambi internazionali; servizi per le produzioni audiovisive; attività complementari per lo sviluppo. Obiettivo: «La creazione di un vero e proprio centro dell'audiovisivo, punto di riferimento e di competenza a livello nazionale ed estero. Un generatore di lavoro, ricchezza e occupazione, volano per la crescita di tutta l'industria audiovisiva italiana».
Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Luglio 2017, 09:03
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