"Falcioni voleva uccidere Chiara, ma non l'ha
abbandonata e l'ha fatta soccorrere" -Foto

"Falcioni voleva uccidere Chiara, ma l'ha fatta soccorrere"
Sono state pubblicate le motivazioni per le quali la prima Corte d'appello di Roma, il 4 novembre dello scorso anno, sentenziò quattro anni di sconto alla pena inflitta a Maurizio Falcioni, l'uomo sotto processo con l'accusa di avere massacrato di botte la fidanzata, Chiara Insidioso Monda, uscita a Roma dal coma dopo molti mesi.

Questa la sintesi di quanto stabilito dal tribunale: «La volontà omicidiaria appare chiara e indiscutibile», ma «il fatto che l'imputato non abbia abbandonato la vittima e che abbia consentito che fosse soccorsa e curata deve essere valutato ai fini della rimodulazione della pena».

Sedici anni di reclusione furono inflitti a Falcioni dai giudici d'appello; venti anni di reclusione la condanna sentenziata in primo grado dal gup a conclusione del processo col rito abbreviato per le accuse di maltrattamenti aggravati dalla minorata difesa e tentato omicidio aggravato.

Il 'calvario' di Chiara iniziò la sera del 4 febbraio 2014, con l'ennesimo litigio col fidanzato e convivente Maurizio, scatenato dalla gelosia dell'uomo. Falcioni aggredì la ragazza con calci e pugni, sferrati con brutale violenza, sbattendole più volte la testa e colpendola al cranio con calci. Poi, preso dal panico, chiese aiuto negando inizialmente di averla picchiata. Le condizioni della ragazza però apparvero subito gravissime; dopo 11 mesi di coma, si svegliò, ma resta ancora praticamente in uno stato vegetativo.
Le motivazioni della pena ridotta: "Lui non la abbandonò" Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Venerdì 22 gennaio 2016

Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Gennaio 2016, 19:42
© RIPRODUZIONE RISERVATA