Riforme, Grasso: "La lega ha impedito i lavori".
M5S: "Con il bavaglio non partecipiamo"

Riforme, Grasso: "La lega ha impedito i lavori". M5S: "Con il bavaglio non partecipiamo"
ROMA - Sono dure le parole del presidente Grasso dopo gli episodi di ieri sera. «I senatori delle Lega hanno causato e disordini impedendo i lavori dell'Assemblea» con una «condotta inaccettabile», che «mina la dignità del Senato». Lo afferma il presidente del Senato Pietro Grasso, leggendo le decisioni del Consiglio di presidenza sui tumulti di ieri in Aula. «Simili comportamenti non saranno più consentiti», sottolinea.



«Il Consiglio ha verificato che i senatori appartenenti al gruppo della Lega, disattendendo ai richiami della presidenza hanno causato e provocato disordini, impedendo il prosieguo dell'assemblea. Tali condotte sono inaccettabili e rappresentano una grave violazione del decoro istituzionale», ha spiegato Grasso leggendo, durante l'apertura dei lavori in Aula, le decisioni del Consiglio di presidenza in merito ai «gravi fatti» accaduti ieri.



L'Aula del Senato, come richiesto dal senatore Pd Walter Tocci e con la disponibilità del Governo, è stata sospesa. I lavori riprenderanno alle ore 16.



NUOVI RICHIAMI Richiami all'ordine, stretta sugli interventi, permessi in buona parte ai meri capigruppo, piglio deciso: il presidente Pietro Grasso tenta così di scandire in maniera regolare i tempi dei lavori dell'Aula dove, finora, sono stati già diversi gli emendamenti - aggiuntivi all'art. 1 - votati. Ma le proteste non sono certo finite, con Lega e M5S, soprattutto in trincea. Mentre Augusto Minzolini, senatore FI, sottolinea: «quanto sta avvenendo è una parodia».



M5S CON BAVAGLIO, NON PARTECIPIAMO A LAVORI

«A queste condizioni il gruppo del M5s non parteciperà ad alcun lavoro e non voteremo più nessuno degli emendamenti». Lo annuncia il capogruppo M5S al Senato, Vito Petrocelli, mettendo un bavaglio per protestare contro la conduzione del presidente Pietro Grasso in Aula. «Ne prendiamo atto», è la replica di Grasso.



LEGA ANNUNCIA, COSÌ NON VA, E LASCIA AULA

«O ci venite a dire che si cambia registro, o non partecipiamo più ai lavori, non si è mai visto procedere a riforme costituzionali con questa violenza» che si sta affrontando come un «regolamento di condominio». Lo afferma il senatore della Lega Sergio Divina annunciando che il gruppo abbandonerà l'Aula.



L'aula del Senato ha respinto l' emendamento 2.1360 a prima firma del 'dissidentè Pd Vannino Chiti sull'elettività dei membri del futuro Senato in ciascuna Regione. La proposta ha ottenuto 157 voti contrari, 67 favorevoli e 27 astenuti.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Agosto 2014, 17:40
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