"Voglio tornare a fare l'impiegato in banca", ma il Senato respinge le dimissioni dell'ex M5s Vacciano

"Voglio tornare a fare l'impiegato in banca", ma il Senato respinge le dimissioni dell'ex M5s Vacciano

di Bianca Francavilla
Neanche questa volta ce l’ha fatta. Per la terza volta sono state respinte le dimissioni del senatore Giuseppe Vacciano, che non si riconosce più nel movimento cinque stelle che l’ha catapultato a Palazzo Madama. Persona integerrima, gran lavoratore, di esempio e stima per tutti: queste le assurde motivazioni per cui la votazione si è conclusa con 46 sì, 196 no e 4 astenuti. A nulla è valsa la spiegazione di Vacciano: non sposa più i principi grillini e vorrebbe tornare a fare l’impiegato di banca nella sua città, Latina.





L’odissea è iniziata un anno e mezzo fa. Già il 17 febbraio e il 16 settembre 2015 si era discusso in Senato delle sue dimissioni. Il primo luglio era in calendario la stessa discussione, poi rimandata al 13 luglio. Vacciano sperava fosse la volta buona e che l’anno e mezzo di attesa fosse servito a qualcosa. Nel suo intervento ha spiegato per l’ennesima volta: “Questa per me non è altro che la scelta più coerente nel rispetto di quelli che continuo a considerare i miei datori di lavoro: i cittadini. Al momento ci sono 9 milioni di persone che hanno diritto ad un portavoce in Senato, è con i cittadini, non con capi o partiti, che ho preso il mio impegno. La politica, per come l’ho intesa io, necessita di amore e passione. Ed io quell’amore e quella passione, semplicemente non li ho più perché erano legati a doppio filo con la mia esperienza nel movimento Cinque Stelle”. Ma nessuno ne ha voluto sapere.

Tutti gli intervenuti hanno esordito spiegando quanto apprezzino e stimino il pontino per concludere dicendo che proprio non possono accettare le sue dimissioni. “Le tue decisioni – ha spiegato la senatrice Fucksia, anche lei un tempo a cinque stelle - sono dovute a delusioni: non sei tu che ti sei distaccato, è il Movimento che ha tradito i tuoi sogni.
Ci sono molti cittadini che si rispecchiano in te. La presenza di Vacciano dà onorabilità al Senato: propongo una figura nuova, quella del senatore dimissionario a vita che si interroga sul ruolo che noi tutti veniamo ad assumere”. E ancora, il senatore Battista: “Le motivazioni di Vacciano non mi hanno convinto. Non sono i cittadini che decidono se dobbiamo o no continuare a fare i parlamentari”. Il Senatore Barano: “Non ci unisce nessun principio con Vacciano: lui stesso ha detto che ha idee diverse da chi lavora in Senato. E’ proprio questo che porta avanti la democrazia”. Incredulo, Vacciano porta a casa l’ennesimo rifiuto. “L'assurdità – ha commentato a caldo - è la mancanza di buon senso. A me dispiace solo per chi ha votato 5 Stelle ed ancora non può avere un portavoce in più in Senato”.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Luglio 2016, 22:49
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