Salvini sceglie Grillo: "Voterei Raggi a Roma e Appendino a Torino"

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​Matteo Salvini alla "Zanzara" su Radio 24 chiarisce qual è la linea leghista ai ballottaggi: «Ho tanti difetti, ma non cambio idea ogni 15-20 giorni. A Roma voterei per la Raggi e lo stesso discorso vale per Torino. Non sono proprietario dei voti di nessuno - aggiunge - e non farò appelli al voto ma se qualcuno mi chiede un consiglio, gli dico cambiare. Cambiare chi ha mal gestito Roma e Torino. E dunque non votare mai per uno del Pd e mettere alla prova i 5Stelle. Gli darei il mio voto sia a Roma che a Torino».



La critica a Berlusconi. Mi chiedo davvero se in Forza Italia ci sia qualcuno che gioca dall'altra parte»: lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, criticando a Radio Padania il titolo de 'Il Giornalè secondo cui Forza Italia 'doppià la Lega alle Comunali. Per Salvini è il segno che «c'è una parte sana di FI, con cui governiamo bene in tanta città e Regioni, e una parte che invece è nostalgica dell'inciucio, vuole la poltrona e vede come avversari la Lega e non Renzi: ma dopo i ballottaggi faremo chiarezza».

Fassino: "No agli apparentamenti". Piero Fassino non cerca un apparentamento per il ballottaggio: «sarebbe - spiega - figlio di accordi politici tra partiti e quindi contrario alla logica del ballottaggio che è fondato sul rapporto diretto tra candidati ed elettori e non con i partiti».
Il candidato del centrosinistra sottolinea che «il ballottaggio non è la partita di ritorno del primo turno, ma un passaggio elettorale diverso con caratteristiche differenti».


Di Battista: "Niente alleanze". «Il M5S non fa alleanze, non si presenta con accozzaglie di liste e non dà indicazioni di voto. Diciamo solo di andare a votare, perché è possibile, oggi più che mai, scegliere e non delegare». Lo scrive in un post su Fb il deputato del direttorio M5s Alessandro Di Battista che ripete: «questa storia delle indicazioni di voto deve finire. Per quale motivo un partito dovrebbe dare indicazioni di voto? I voti appartengono ai cittadini, non ai segretari di partito. I cittadini non sono pecore in attesa di suggerimenti. Sono sovrani e sapranno scegliere. Il rispetto verso gli italiani (ripeto, sono cittadini, non elettori) si vede - conclude - anche in questo».

Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Giugno 2016, 18:46
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