Renzi: "Nuovo welfare con lavoro di cittadinanza. Lo stipendio non basta"
Renzi difende a spada tratta il lavoro fatto con il Jobs Act, come «tutti i tre anni di grandi passi avanti», ma è un tassello al quale ne vanno aggiunti altri per rispondere alla questione di fondo: come sostenere un sistema di protezione a chi resta fuori dal processo di innovazione. «Fermare il progresso e la tecnologia o pensare di rallentare è assurdo», sostiene l'ex premier: «Le invenzioni, dalla stampa all'automobile, hanno avuto sempre ricadute sociali. Compito della politica è ora affrontare i problemi che derivano dalla rivoluzione digitale e i costi in termini di perdita di posti di lavoro». Ma, aggiunge, «contesto la risposta grillina al problema. Garantire uno stipendio a tutti non risponde all'articolo 1 della nostra Costituzione che parla di lavoro non di stipendio. Il lavoro non è solo stipendio, ma anche dignità. II reddito di cittadinanza nega il primo articolo della nostra Costituzione», invece «serve un lavoro di cittadinanza».
Renzi riapre poi il capitolo web tax: «Dobbiamo intervenire, ma non possiamo farlo da soli, aspettiamo dall'Europa e dall'Ocse una proposta che possiamo condividere insieme senza creare nuovi squilibri».
Ultimo aggiornamento: Domenica 26 Febbraio 2017, 12:09
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