Renzi sfida la minoranza Pd: "Sul mio ruolo
un dibattito lunare, troppe polemiche"

Renzi sfida la minoranza Pd: "Sul mio ruolo un dibattito lunare, troppe polemiche"

di Alessandra Severini
Alla vigilia della direzione del Pd in programma oggi, Matteo Renzi fissa un paio di paletti invalicabili. Il primo riguarda proprio il suo doppio ruolo da leader del partito e presidente del Consiglio, messo in discussione dalla minoranza dem a più riprese, soprattutto dopo il flop delle amministrative. Il dibattito sulle sue eventuali dimissioni dalla segreteria è bollato da Renzi come lunare.

Il messaggio del premier-segretario alla sua minoranza è inequivocabile: «Meglio una polemica in meno e una discussione sui contenuti in più». Ne ha anche per Massimo D'Alema, che ha criticato più volte l'ex rottamatore e ha annunciato il suo no al referendum di ottobre: «D'Alema purtroppo molto spesso parla, ma i risultati delle sue azioni gli italiani li hanno visti negli ultimi 20 anni e sceglieranno loro». 

Renzi gela poi ogni aspettativa su modifiche all'Italicum: «Non vedo in Parlamento una maggioranza per una legge alternativa, mi piacerebbe avere potere di vita e di morte sulle leggi in Parlamento, ma anche se alcuni lo pensano, questa non è una dittatura». Escludere qualsiasi modifica alla legge elettorale, però, potrebbe portare il premier a scontrarsi non solo con la sinistra del suo partito, ma anche con Forza Italia e con i centristi alleati di maggioranza. «Una maggioranza per cambiare l'Italicum c'è - lo sfida il segretario di Scelta Civica, Enrico Zanetti - A patto che Renzi voglia gestire' i voti del Pd».

Oggi in direzione comunque il segretario chiederà a tutto il partito correttezza e responsabilità, soprattutto alla luce degli eventi drammatici che vanno dalla strage degli italiani a Dacca al post Brexit.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Luglio 2016, 08:51
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