Altro che referendum, il futuro di Renzi
si decide già con le amministrative
di Mario Fabbroni
Il premier ha dichiarato che sarà il referendum sulla riforma costituzionale a stabilire il “dentro o fuori” (per sè e per i suoi) dalla politica, tuttavia il rischio è vivacchiare conflittualmente fino ad ottobre.
Milano appare la città dove la partita si gioca per davvero. Qui il centrosinistra è praticamente compatto, viene dall’esperienza con Pisapia e soprattutto dal 2015 modello Expo: il duello con il centrodestra berlusconiano rafforzato dalla Lega di governo ripropone vecchi schemi ma in fondo riflette anche i blocchi parlamentari che escludono sistematicamente quel 25% di scranni su cui siedono i 5 Stelle a Montecitorio.
Roma invece si presenta spaccata, in fondo la missione capitale sta nel non consegnare il Campidoglio a Grillo. E Napoli farebbe rumore solo per un flop di De Magistris, sostenuto da forze non comparabili con il quadro nazionale. I ballottaggi diranno tutto, come l’affluenza alle urne. I numeri stavolta contano, eccome.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Giugno 2016, 08:05
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