Renzi contro tutti, scontro con la minoranza
all'assemblea Pd: "Governo fino al 2018"

Renzi contro tutti, scontro con la minoranza ​all'assemblea Pd: "Governo fino al 2018"

di Alessandra Severini
ROMA - Doveva essere un'assemblea infuocata quella convocata dal Pd nella giornata festiva. I toni fra il segretario e la minoranza del partito, in effetti, sono stati a tratti ruvidi, la tensione in qualche caso si è alzata, ma la resa dei conti non c'è stata.



Sarà per le assenze di D'Alema e Bersani (fermato dal mal di schiena), sarà per la scelta di molti civatiani di abbandonare la riunione in anticipo, sarà perchè il premier non ha intenzione di cacciare i ribelli dal partito rischiando di appannare la sua immagine di leader. Sarà soprattutto perchè il Pd dovrà essere il più possibile compatto nel momento 'fatale' della scelta del successore di Napolitano. Ai suoi però il segretario ha chiesto “non obbedienza” ma “lealtà”.



Certo, lo scambio di battute con Stefano Fassina è stato duro: «Non ti permetto più di fare caricature di chi la pensa diversamente da te – ha detto il deputato a Renzi - Se vuoi andare ad elezioni dillo». Il premier ha respinto le accuse: «Se qualcuno vuole che corra alle urne alla prima difficoltà si metta pure il cuore in pace perché ho intenzione di guidare il partito fino al 2017 e il governo fino al 2018 e non indietreggerò di un centimetro rispetto alle riforme che fanno bene al Paese». Insomma tutto andrà come previsto e il governo «non si fermerà per i diktat della minoranza».



In realtà anche la minoranza dem non ha intenzione di strappare, ma certo continuerà a dare battaglia sulle riforme, anche se la vera sfida sarà la scelta del prossimo presidente della Repubblica. In ogni caso, al termine della lunga assemblea dem non c'è stata nessuna conta e nessun voto. Forse l'attacco più duro Renzi lo ha riservato ai magistrati che avevano definito “insufficienti” le misure anti corruzione varate dal governo.



«Credo – ha detto il premier – che i magistrati debbano parlare un po' di più con le sentenze e un po' meno con le interviste». Pronta la replica del presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli: «Parliamo per dare un contributo utile per raggiungere il risultato migliore verso la lotta alla corruzione, che è un obiettivo che non può che essere condiviso».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Dicembre 2014, 11:41
© RIPRODUZIONE RISERVATA