Parma, scontro totale tra Pizzarotti e M5S. Grillo
su Sadiq Khan: "Se si fa saltare a Westminster..."

Parma, scontro totale tra Pizzarotti e M5S. Grillo su Sadiq Khan: "Se si fa saltare a Westminster..."

di Alessandra Severini
Il caso Pizzarotti scuote ancora il Movimento 5 stelle. Il direttorio pentastellato continua ad accusare il sindaco ribelle di scarsa trasparenza e lo accusa di aver «tradito» la fiducia dei cittadini. Lui si dice «pronto a confrontarsi con una eventuale assemblea di parlamentari pentastellati, portando lì le sue carte».

In realtà, sembra che Pizzarotti, da tempo ai ferri corti con i vertici pentastellati, stia pensando a una sua lista per ricandidarsi a Parma e sganciarsi definitivamente dai 5 stelle. Intanto sta preparando una risposta punto su punto alla mail firmata genericamente dallo staff con la quale gli è stata comunicata la sospensione dal Movimento. «Si scusi chi si nasconde dietro mail anonime dice amareggiato il sindaco Il benessere dei miei concittadini e il mio primo pensiero e sono tanti i messaggi di solidarietà che ho ricevuto da loro». Più che con il leader, Pizzarotti sembra avercela con i vertici del Movimento: «Grillo ha dato troppo retta a chi, senza prove, gli ha detto che c'era qualcosa che non andava nella nostra amministrazione».

Ma il Movimento deve fare i conti anche con le polemiche nate dalla battuta di Beppe Grillo sul nuovo sindaco di Londra, il laburista Sadiq Khan, di origini pachistane e religione musulmana. Durante un suo spettacolo, il comico ha definito un fatto straordinario e positivo che «un bangladesciano» sia stato votato con tanto entusiasmo come primo cittadino della capitale britannica. Ma poi, cedendo alla tentazione della battuta, ha affermato un po' maldestramente: «Voglio poi vedere quando si fa saltare in aria a Westminster...». Il Pd lo ha attaccato duramente, accusandolo di «xenofobia» e «razzismo».

Intanto nella corsa per la poltrona di primo cittadino della Capitale, il Movimento 5 stelle trova un insospettabile alleato nel leader leghista Matteo Salvini che ha dichiarato di essere intenzionato a votare Virginia Raggi nel caso di ballottaggio con il candidato Pd Giachetti. Giorgia Meloni, che rimane la candidata sostenuta dalla Lega al primo turno, chiede invece che «siano riammesse alla competizione» tutte le liste escluse, comprese quelle di Stefano Fassina. Alle elezioni comunali di giugno si tornerà a votare con ogni probabilità in due giorni, domenica 5 e lunedì 6 giugno (con ballottaggi il 19 e 20). Nel Consiglio dei ministri di oggi un decreto legge in questo senso, come annunciato dal ministro dell'Interno Angelino Alfano, che auspica un voto in due giorni anche per il referendum costituzionale di ottobre.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Maggio 2016, 08:59
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