Sì alla flessibilità, Renzi sullo sconto Ue sul deficit:
"Bene, ma mi aspettavo di più". La ripresa è vicina

Sì alla flessibilità, Renzi sullo sconto Ue sul deficit: "Bene, ma mi aspettavo di più". La ripresa è vicina

di Alessandra Severini
Una boccata di ossigeno per l'Italia. Dopo un estenuante braccio di ferro, la Commissione europea ha riconosciuto al nostro paese una maggiore flessibilità sui conti pubblici. Come annuncia il ministero del Tesoro, la Commissione riconoscerà all'Italia per il 2016 «una flessibilità nella gestione della programmazione economico-finanziaria pari allo 0,85% del Pil».

Si tratta di circa 14 miliardi in più sul deficit che, si legge ancora sul sito del Mef, consentiranno «al Governo di implementare il percorso di aggiustamento delle finanze pubbliche e al tempo stesso di sostenere la ripresa e stimolare la crescita, condizione chiave per la riduzione del rapporto debito/Pil». Ma la concessione fatta da Bruxelles non è incondizionata. All'Italia si chiede, infatti, di non sforare troppo nel biennio successivo. Per il 2017 e il 2018 il Belpaese dovrà evitare di deviare troppo dagli obiettivi, il che vuol dire mantenere il deficit sotto l'1,8%.Questo vuol dire che per mantenere i conti in ordine e disinnescare le clausole di salvaguardia che prevedono un temuto aumento dell'Iva, il governo dovrà trovare nella legge di stabilità di ottobre tra gli 8 e i 10 miliardi. E almeno altrettanti ne serviranno se vorrà rispettare le promesse sulla flessibilità pensionistica per gli over 63, sulla riduzione delle tasse e sugli interventi a favore delle famiglie.

«Il governo italiano resta impegnato nello sforzo di risanamento di conti pubblici per rispettare le regole europee» promette il ministro dell'Economia Padoan, rispondendo alla lettera della Commissione Ue.Il premier Renzi comunque non può che dirsi soddisfatto, anche se ammette che la flessibilità concessa da Bruxelles «è meno» di quanto avrebbe voluto. «È un successo dell'intero paese», dice, ringraziando per il «lavoro straordinario» il ministro Padoan. A confortarlo sono anche i dati diffusi dall'Istat che certificano una ripresa seppur leggera, in atto. L'Istituto stima una crescita del Prodotto interno lordo italiano dell'1,1% a fronte dell'1,2% preventivato del governo nel Def, ma evidenzia dati in ripresa su occupazione e consumi. Il tasso di disoccupazione nel 2016 è atteso in discesa all'11,3% dall'11,9% dello scorso anno, mentre il tasso di occupazione dovrebbe aumentare dello 0,8% con la crescita dell'attività economica. Andranno meglio anche i consumi, dati in salita dell'1,4%.Intanto, Renzi apre la campagna referendaria con un invito ai parlamentari del Pd. Renzi lancia la campagna sul referendum costituzionale: «Deve essere una battaglia unitaria».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Maggio 2016, 09:00
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