Berlusconi, Meloni e Salvini: “Se al referendum
vince il no, Renzi deve dimettersi”

Berlusconi, Meloni e Salvini: “Se al referendum vince il no, Renzi deve dimettersi”

di Alessandra Severini
Nonostante manchino ancora due mesi al voto, la campagna sul referendum costituzionale si fa sempre più accesa. Matteo Renzi prova a spazzare via una personalizzazione del voto che eppure in un primo momento lui stesso aveva sollecitato. «Non si utilizzi il referendum in nome del desiderio di buttar giù il governo» dice il premier. Ma pesano le parole del presidente del Gruppo editoriale L'Espresso Carlo De Benedetti, che conferma il suo No al referendum e consiglia: «Se vincesse il No, Renzi dovrebbe dimettersi il giorno dopo».

Parole che facilitano l'attacco di Beppe Grillo: «Renzi non va più contrastato, ormai conta zero. De Benedetti l'ha licenziato e il countdown al 4 dicembre è iniziato». Renzi in un primo momento aveva annunciato le sue dimissioni nel caso di bocciatura della riforma costituzionale, poi ha smesso di parlarne per riportare al centro i contenuti del ddl ed evitare una conta contro di lui. Sempre più feroce diventa anche il duello con Massimo D'Alema. Impegnato nei comitati contro la riforma Boschi, l'ex leader Ds risponde piccato alle accuse del premier: «Vedo che Renzi insiste nel ripetere questa sciocchezza di Berlusconi e D'Alema che vogliono usare il referendum per tornare in campo. Anche da questo è evidente che Renzi ritiene gli italiani degli sprovveduti».

Affila le armi anche il centrodestra. Alla vigilia del suo 80esimo compleanno, Silvio Berlusconi ha incontrato Matteo Salvini e Giorgia Meloni per compattare lo schieramento contro la riforma costituzionale. Il Cav, ritornato in salute dopo l'operazione al cuore, intende guidare la campagna contro il ddl Boschi e impegnarsi personalmente in diverse iniziative.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Settembre 2016, 08:57
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