Via Brioschi, il pm: "Strage dettata dalla gelosia di Pellicanò"

Via Brioschi, il pm: "Strage dettata dalla gelosia di Pellicanò"

di Angela Calzoni
Strage e devastazione. Sono questi i reati che il pm Elio Ramondini ha contestato a Giuseppe Pellicanò, accusato di avere causato, nella notte tra l'11 e il 12 giugno scorso, l'esplosione della palazzina di via Brioschi dove abitava con la famiglia.



L'uomo ha svitato il tubo del gas della cucina del suo appartamento e ha lasciato che le stanze si saturassero. La mattina, quando la moglie si è alzata per preparare la colazione, c'è stata la deflagrazione.Nello scoppio sono morte l'ex compagna Micaela Masella e di una coppia di giovani fidanzati marchigiani vicini di casa, i 27enni Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi. Le due figlie del pubblicitario, di 11 e 7 anni, sono rimaste gravemente ustionate.

L'avviso di chiusura indagini è stato notificato ieri ai difensori del pubblicitario in vista della richiesta di rinvio a giudizio. Il pm ha contestato a Pellicanò anche l'aggravante di avere agito per motivi abietti o futili, perché non accettava la separazione dalla compagna, che stava per andare a vivere con un altro uomo. Tra le aggravanti, anche il fatto di aver commesso il fatto in presenza o in danno delle figlie minorenni. Non è escluso che Pellicanò scelga, poi, di essere giudicato con rito abbreviato, che comporta un processo a porte chiuse e che in caso di condanna prevede la riduzione di un terzo della pena.
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Marzo 2017, 09:31
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